Lisa & sara (racconto di fantasia)
Data: 17/10/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: MoonCat74, Fonte: Annunci69
... rilassante musica di saxofono in sottofondo, e nell’aria si poteva apprezzare una delicata fragranza che proveniva da dei profumatori per ambienti posti sopra al bancone vicino alla porta d’ingresso.
Dal fondo del negozio venne avanti una ragazza dal passo spedito
“Buongiorno e benvenuti, io sono Sara, se non sbaglio tu dovresti essere l’amica di Serena vero ? Molto piacere” disse tendendo la mano in saluto.
“Si si, sono io. Serena mi ha parlato molto bene del vostro negozio e mi ha detto che qui dovrei trovare finalmente qualcosa che mi vada bene...” le rispose Lisa stringendole dolcemente la mano.
Serena era una cara amica di Lisa, anch’essa dotata di un florido ‘davanzale’ ed evidentemente avendo un ‘problema’ in comune le aveva consigliato quel negozio di cui doveva essere cliente abituale.
“Vedrai che qui trovi sicuramente qualcosa che fa per te, io la mia socia conosciamo bene certe esigenze e abbiamo aperto apposta questo negozio specializzandoci in intimo per donne dalle taglie generose” rassicurò Sara con un sorriso ammiccante e guardando in basso verso il proprio seno.
Sara la titolare del negozio era in effetti una ragazza sulla trentina dalla corporatura piuttosto minuta e magra ma con un seno decisamente prosperoso. Alta un metro e sessanta circa, ricordava vagamente la Valentina dei fumetti di Guido Crepax, aveva infatti lo stesso taglio di capelli a caschetto nero corvino ma gli occhi erano di un verde smeraldo che risplendevano su un viso ...
... ovale dalla carnagione molto chiara.
Indossava un giubbotto di pelle nera con sotto una maglietta bianca da cui si faceva notare una generosa scollatura, un paio di pantaloni sempre in pelle che le fasciavano le gambe affusolate e ai piedi un paio di stivaletti in tono con il resto dell’abbigliamento.
“Allora Lisa, li in fondo c’é il camerino di prova, se intanto ti vuoi accomodare e ti metti a torso nudo io vado a prendere il metro e ti raggiungo subito così ti prendo un po’ di misure” disse Sara allontanandosi.
Lisa si avviò verso il camerino a passo lento, io rimasi vicino al bancone e come al solito ammirai estasiato il suo culo fasciato dai jeans che ondeggiava mentre camminava. Entrata nella cabina chiuse appena appena la tendina in modo tale che potessi comunque osservarla. Cominciò a sbottonarsi la camicetta, la sfilò, poi abbassò le spalline del reggiseno ed infine lo sganciò. Le sue grandi tette fecero un balzo in avanti finalmente libere da quella costrizione. Con la coda dell’occhio mi guardava e sapeva che quella vista mi stava eccitando. I suoi capezzoli, un po' per il freddo, un po’ per il piacere di essere osservata erano giù turgidi.
Sara era di ritorno con il metro da sarta, entrò nel camerino, girò lo sguardo verso di me verso un istante poi disse qualche parola a Lisa che però non compresi e lei sorridendo scosse lentamente la testa in un delicato “no”, immagino le avesse chiesto se voleva che chiudesse la tenda.
Il ‘guardare ma non toccare’ ...