La forza di reagire, nonostante tutto
Data: 15/10/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Thefab, Fonte: Annunci69
... volta che Alberto e Leo lo coinvolgono nelle loro iniziative. Mi vedo costretto ad accettare, per cui mi giro a pecora e permetto a Enea di scoparmi secco.
Sento il suo cazzo attraverso le mie chiappe, lui le usa per segarsi e il suo fantastico arnese sfiora ripetutamente il mio buchino, che è ancora grondante di liquidi e vogliosissimo. Io, intanto, mi sego come un pazzo il pisello.
Dopo circa 5 minuti, Enea inizia a respirare affannosamente, si aggrappa alla mia schiena e mi scarica tutto il suo sperma nel culo. Io lo seguo a ruota e sborro sul materasso, urlando di piacere senza ritegno. Siamo appena venuti e Enea è steso sul letto, guardando il soffitto.
Io mi sto pentendo della situazione, inizio a pensare ad Alberto e non so cosa fare. Gli chiedo il permesso di poter andare un momento in bagno, lui me lo concede.
E’ l’occasione giusta per andare da Alberto, gli voglio dire che sono stato bravo ma che ora ho voglia di stare con lui. Torno in salone ma il mio amato non c’è. Io sono nudo e infreddolito, ma allo stesso tempo spaesato. Inizio a girare per le camere e arrivo di fronte a quella che credo sia quella di Alberto. La porta è chiusa e dall’interno arrivano dei rumori strani. Mi accuccio e metto l’occhio nella serratura.
Alberto è a pecora e si sta facendo scopare da Leonardo. Rimango di sasso, non so cosa fare. Una parte di me vorrebbe entrare dentro e fare una piazzata di gelosia ma non sono nessuno per poterlo fare. Non me l’aspettavo. Li sento ...
... parlare, dicono di amarsi. Capisco che stanno insieme, c’è troppo feeling. E inizio a capire tante cose: comprendo perché Alberto non abbia ancora voluto scoparmi ma anche perché, durante il primo incontro, Leo provò a farlo. Non aveva reali intenzioni di andare a fondo, voleva solo verificare se io fossi vergine o meno e se mi fossi permesso di fermarlo. Sono tristissimo, probabilmente mi scende anche qualche lacrima perché quando torno in camera, Enea mi chiede cosa sia successo.
Gli dico che devo tornare urgentemente a casa, senza dargli una spiegazione. Mi rivesto e scappo via. Alberto è ancora in camera con Leonardo e quindi non mi vede uscire. Lo sentirò solo qualche ora dopo. Mi chiederà scusa e mi dirà che gli è dispiaciuto, è stato uno stronzo e lo sa. Piango come un bambino, le lacrime non smettono di scendere. Non esco dalla camera neanche per mangiare. I miei genitori sono preoccupati, non capiscono. Non vado a scuola per diversi giorni, sto in totale crisi, sto sull’orlo di una crisi depressiva.
Mi riprendo qualche giorno dopo, torno a fare allenamento e mi viene comunicata una notizia: dal momento che la prima squadra ha perso diversi elementi per squalifica e infortuni, molti dei ragazzi della Juniores saranno aggregati con loro per un periodo. Di conseguenza, molti di noi allievi scaleranno alla Juniores, tra cui me. Non giocherò con Alberto, Leo o Enea, perché loro sono stati promossi in prima squadra e questa è una fonte di tranquillità per me.
Perché ...