1. Tutta colpa della pubblicità


    Data: 23/04/2018, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu

    ... li sentivo. Mi portai la brioche alla bocca e diedi un morso. Sempre sotto gli occhi fissi di mio padre masticai lentamente. Io guardo lui, e lui guarda il mio seno. Per tutto il tempo impiegato a fare colazione, non mi tolse mai gli occhi dalle tette. Non si era nemmeno spostato di un centimetro, tanto che sembrava una statua. Mi alzai, risciacquai la tazzina, mi girai e’ lui non c’era più. Peccato. Volevo stuzzicarlo ancora un po’. Sapete’ mio padre &egrave davvero un gran bel figo. Non ha neanche un filo di grasso su pancia e fianchi né fili bianchi tra i capelli. &egrave alto. Un metro e novanta di muscoli sodi su tutto il corpo. Ritornai in camera per prendere il cambio di vestiti. Ci impiegai un po’ a scegliere cosa mettere, perché ero d’accordo con una amica per trovarci al centro commerciale per fare un po’ di shopping. Non che mi servisse niente, però, magari, una maglietta o una gonna poteva sempre scapparci. Ero ancora indecisa sull’intimo. Volevo mettermi qualcosa di carino e sexy, ma alla fine decisi di mettermi solo delle normali mutandine. Il dolore al seno non mi invogliava proprio a mettere un reggiseno. Proprio in quel momento sentii scorrere l’acqua del water e mio padre uscire dal bagno. Attesi qualche minuto ancora ascoltando i rumori della casa, cercando di indovinare dove fosse andato mio padre. Non sentii nulla, quindi uscii dalla camera e andai in bagno. Riempii la vasca con acqua bollente, ci misi l’amido di riso, mi spogliai (le sole due cose che ...
    ... avevo addosso: pantaloncini del pigiama e perizoma) e mi immersi. Rimasi in ammollo fintanto che la pelle non iniziò a raggrinzirsi. Avete presente, no?, quando la pelle ti diventa tutte rughe e assume in vago colore biancastro? Tolsi il tappo dello scarico, ma rimasi ugualmente nella vasca, lasciandomi lentamente scoprire dall’acqua che se ne andava giù. Quando non rimasero che pochi centimetri d’acqua, mi alzai in piedi e mi risciacquai con l’acqua fredda. Uscii dalla vasca e mi misi l’accappatoio. Raccolsi dal pavimento quello che mi ero tolta e lo buttai nel cesto della biancheria sporca. Proprio sopra tutto c’erano gli slip di mio padre. Bagnati sul davanti. Doveva esserseli cambiati quando era entrato prima di me, perché sotto c’era la maglia del mio pigiama che avevo buttato prima di andare in cucina. Sorrisi. Allungai la mano nel cesto e li presi, curiosa. Guardai dentro e vidi l’incredibile. Il mio sorriso di fece più deciso. Erano sporchi di sperma! Avevo appena fatto godere mio padre e l’avevo colto in fallo. Così mi venne l’idea di stuzzicarlo ancora di più. Mandai un messaggio alla mia amica che sarei arrivata in ritardo. Cominciò lentamente, quel barlume che ti accende l’idea, ma che poi diventa sempre più persistente fino a diventare un chiodo fisso. Volevo provare a sedurre mio padre’ Aprii la porta del bagno ed ascoltai i rumori della casa, cercando di capire dove fosse papà. Un armadietto chiuso in cucina, il suo passo pesante che veniva verso di me, la porta ...
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