La mia prima volta
Data: 03/10/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: giustinos, Fonte: Annunci69
Come vi avevo annunciato nel mio primo racconto, ecco a voi il racconto della mia prima volta.
Ero alla fine delle superiori e abitando all’epoca in una città piccola non avevo avuto esperienze con gli altri ragazzi, eccezion fatta per qualche sega in compagnia di amici, ognuno si segava il proprio chiaramente e purtroppo.
Non pensavo che ci fossero altri gay in città, o meglio, uno ce n’era, ma era grasso, viscido e vecchio e all’epoca mi immaginavo come possibile partner sessuale un uomo simile a quelli delle immagini dimostrative sulle scatole dei boxer. (Chi dice che non ci si è mai tirato una sega mente!)
Perció mi ero rassegnato ad una vita da segaiolo.
Un’estate, nella casa vicino alla mia, sfitta da molti anni si trasferisce un vicino inaspettato. Sulla quarantina, ma incredibilmente di aspetto giovane, alto, con dei bei occhi blu, magrissimo, metà emiliano e metà svizzero. Ancora oggi è un mistero perchè si sia trasferito lì, nella città più provinciale del Centro Italia. Un tipo eccessivamente fuori dagli schemi, a tratti strambo. Ricordo che non fu attrazione a prima vista, ma più una cosa graduale.
Essendo estate passavo parecchio tempo in giardino, cosa che faceva pure lui e giorno dopo giorno, la cortesia da vicinato si è tramutata in piacevoli chiacchiere. Non parlava ne di calcio ne di fica, ottimo, era molto colto, con la passione per le moto, per il buon vivere e per il giardinaggio. Era facile trovare argomenti in comune e con l’andare dei ...
... giorni mi accorgevo che lo cercavo, se non era in giardino lo aspettavo e quando lo vedevo ci attaccavo bottone. Contemporaneamente mi sono accorto anche del suo pacco e di quanto fosse sexy la striscia di pelo che da in mezzo al perto scendeva fin oltre l’ombelico. Stava spesso in pantaloncini senza maglietta.
Il vederlo così, spesso sudato mi provocava una forte emozione e spesso dueissime erezioni.
Un giorno, mentre tagliava un albero, viene lui da me a chiedermi aiuto per far saltare un ciocco di legno saldamente ancorato al terreno, accetto subito. Era un caldo bestiale e in due a picconare sotto il sole sudavamo come bestie, ci abbiamo messo due ore per rimuovere quel moncone.
Finito il lavoro, io super eccitatissimo dall’aver visto tutti i muscoli dell’allora nuovo sogno erotico, mi invita a salire per bere qualcosa e riposarmi. Accetto!
Salendo le scale, noto subito che ha una bellissima casa, sistemata con molta cura. Al centro della stanza principale un colossale divano bianco.
“Siediti pure!”
“No, tranquillo, ti sporcherei tutto!”
“Ahahah ma va! Non mi importa , figurati!”
Allora mi siedo, sul bordo, entrando in contatto con meno stoffa possibile per non insudiciarla.
“Io mi prendo una birra, te che prendi? Una coca? Un té?”
“Va bene una birra anche per me grazie!”
“Ma puoi? Sei abbastanza grande?”
Dice con aria di sfottò.
Annuisco.
Si siede accanto a me, indosso ha solo i pantaloncini da basket, stando seduto a gambe larghe ...