1. Incontinenti propositi


    Data: 21/04/2018, Categorie: Autoerotismo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... eppure mi vedo, dal momento che conosco perfettamente l’espressione e la caratteristica inconfondibile mimica del mio viso quando fumo, perché amo quel tocco d’altri tempi che vedevo in mia nonna suppergiù vent’anni fa.
    
    La sigaretta adesso scioglie disgiungendo le ultime tensioni e da lontano assieme all’ozio, mostra in conclusione un’ordinaria fiacca sbrogliandola. Non penso d’esitare né d’oppormi, poiché infilo direttamente la mano sinistra tra le cosce e mentre chiudo gli occhi godendomi una nuova boccata, lascio che le dita seguano l’antico e primitivo originario istinto, la naturale indole. I polmoni si riempiono sotto la spinta dei polpastrelli leggeri, poi quando questi fremono si fermano, premono infastiditi e affondano perché il diaframma si livella distendendo il ventre. La schiena s’allunga, si piega nell’onda del piacere che arriva sgradevolmente presto, antipaticamente e indubbiamente assai presto, sto per cedere, l’orgasmo irruento penetra inondandomi lascivamente e scardinandomi in modo vorticoso le viscere, molto prima che la sigaretta finisca lasciandomi delusa, frustrata e finanche insoddisfatta.
    
    Al presente, in un baleno, riesamino rielaborando ...
    ... gradevolmente per diversi secondi vivamente ammaliata e totalmente avvinta, per di più calorosamente assorta e spregiudicatamente coinvolta, squadrando con estremo diletto e con grande soddisfazione la scena finale di Riccardo, che peraltro io adoro molto in quest’atteggiamento puro e vizioso, giacché a seguito del mio fantasioso pompino lui mi sborra in definitiva sulle tette, scaricandomi tutta la sua candida e densa speziata essenza. Entrambi, invero, ci siamo intenzionalmente nascosti in fretta e furia sotto la tettoia d’un casolare abbandonato all’imbrunire, in una giornata d’un inatteso acquazzone estivo mentre rientravamo verso casa con la mia Ford Fiesta, dove io in quella lussuriosa circostanza avevo come un’ossessa una voglia grandissima di succhiargli il cazzo e successivamente di scopare.
    
    In un secondo tempo, manifestamente stremata, ma vivacemente appagata, sollevo la testa e la ricolloco pigramente sul bracciolo del canapè, spengo il mozzicone nel posacenere trasparente e mentre l’eccitazione ritorna a pizzicarmi sorprendendomi e attizzandomi, attendo che le dita riprendano nuovamente a svagarsi liberamente senz’impedimenti di sorta.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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