1. MAI FIDARSI DELLE APPERENZE


    Data: 05/09/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: wenona_borslav, Fonte: RaccontiMilu

    ... piano di acciaio del tavolo. Agnese resta per un attimo a osservare il corpo nudo e privo di sensi della poliziotta distesa sul tavolo a pancia sotto. Poi, senza voltarsi mi ordina ‘Dai Federico aiutami a slegarla che la voglio girare all’insù ‘ Ormai sono ridotto ad una marionetta priva di volontà. Eseguo gli ordini della vedova senza fiatare e mentre lei slega il polso sinistro io mi occupo dei bracciali alle caviglie, con gli occhi fissi sulle meravigliose piante dei piedi nudi della poliziotta. Poi, una volta liberata la giriamo a pancia in su. ‘Bravo. Adesso la dobbiamo legare di nuovo come prima’. Le fissiamo di nuovo i quattro arti ai robusti bracciali di cuoio. Solo a quel punto la vedova si rilassa, mentre resto a contemplare il suo corpo nudo visto adesso dal davanti. Resto imbambolato nel vederla così. Ancora addormentata, inerte, quasi rilassata nonostante la posizione innaturale in cui &egrave legata a quattro di spade. Il suo corpo forma una sorta di X. Il respiro &egrave regolare. Agnese si avvicina a me e mi accarezza i capelli. ‘Adesso aspettiamo soltanto che la troia si svegli’.
    
    Lentamente torno alla realtà. La testa &egrave immersa in una sorta di mondo di ovatta. Le tempie pulsano. Sto riprendendo conoscenza. Stavo sognando qualcosa, ma non ricordo bene. Non credo fosse un bel sogno comunque. Era un sogno freddo. Ora capisco il perché del freddo. Sono completamente nuda, e sono distesa su un tavolo di acciaio. E sono legata. Di nuovo. Merda no! Sono di ...
    ... nuovo qui! Con questi due pazzi. Lo scemo e la vecchia strega. Solo che adesso la prospettiva &egrave cambiata. Stessa posizione ma girata all’insù. Adesso vedo il soffitto della stanza. Biascico qualcosa tipo figli di puttana. Un insulto comunque. Vedo le loro facce. Sono in piedi davanti a me. Lo scemo mi guarda bavoso ma non dice niente . Anche la vecchia mi sta fissando. Poi, mi sorride velenosa.
    
    ‘Bentornata tra noi troia. Ti stavamo aspettando’.
    
    ‘Brutta strega di merda. Mi avete legata di nuovo’ do un paio di strattoni ai bracciali solo per constatare che sono fissati esattamente come prima. Nessuna possibilità di liberarmi. ‘Che cazzo volete ancora da me. Non vi siete divertiti abbastanza? ‘
    
    La vedova guarda la poliziotta. Le sorride. ‘Oh mia cara no. Fino ad ora abbiamo solo scherzato. Il divertimento vero inizia adesso’. Poi si avvicina alla parete a destra, apre un piccolo pannello nel muro. Noto che ci sono due bottoni, uno rosso e uno nero, in una scatoletta da cui partono dei fili elettrici. Agnese schiaccia il bottone rosso. Un ronzio. Meccanismi che si accendono, che prendono vita.
    
    Che cavolo sta succedendo penso.
    
    Io resto fermo. Non capisco cosa sta succedendo. Poi vedo che i sotili cavi di acciaio a cui sono collegati i bracciali di cuoio iniziano ad arrotolarsi sui rispettivi tamburi di avvolgimento. Lentamente ma inesorabilmente.
    
    Un ronzio. Di un motore elettrico. Un meccanismo che si mette in moto. Al momento non capisco poi, dopo alcuni ...
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