Dannato Tu
Data: 19/08/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: inception, Fonte: EroticiRacconti
12 agosto 2017
Filamenti di umori tra le mie dita, viscidi e trasparenti.
Accosto i polpastrelli per poi allontanarli lentamente, osservando incuriosita quel filo vischioso prendere quasi vita.
Percepisco distintamente il profumo e la consistenza del mio piacere, del mio orgasmo, della mia voglia di te.
Non resisto e, golosa di quell’essenza velenosa, porto le dita alla bocca. Sospiro, disegnando il contorno delle mie labbra, inumidendole di quel tiepido liquido. Testimone immorale del mio desiderio, per poi un istante dopo assaggiarlo. Accarezzando con la lingua le mie labbra. Gustandone il sapore con sfacciata ingordigia.
Lentamente chiudo gli occhi, assaporando il gusto del sesso.
Non voglio essere seducente, sono sola adesso. In questa stanza. In questo attimo di tempo.
Sfatta, scomposta, svuotata.
Scivolo sulla mia pelle, donandomi la sensazione di essere sfiorata dalle tue avide e bollenti mani, fino a
raggiungere il centro del mio corpo. La morbida, calda, bagnata intimità tra le mie gambe, mi accoglie. La sensazione, al contatto è quella della polpa succosa di un frutto maturo.
Mi muovo lentamente, facendo scivolare sulle dita il mio sesso. Muovendomi come una Dea in calore. Gonfia, fradicia, ancora così tanto sensibile.
Mi sento in uno stato di appagante quiete, ora. Raccolgo quanto più possibile di quel prezioso liquido per
poi portarmi le dita tra le labbra e farle scivolare sulla lingua.
Immaginando siano le ...
... tue.
Immaginando il tuo bellissimo viso, il tuo sguardo. Penso all’ansimo che ti sfuggirebbe, appena percepibile, quando
comincerei a succhiare le tue dita sporche di me.
Con questa immagine, così vivida negli occhi, inizio dapprima a leccare, poi a scorrere su e giù, stringendo in una morsa delicata le mie dita.
I miei umori si mischiano alla saliva. Deglutisco, beandomi della mia perversa spregiudicatezza.
Tu, ancora una volta davanti ai miei occhi.
Sei seducente. Posso scorgere la tua voglia attraverso quelle fessure magnetiche, che mi attraggono come fossi una calamita.
Sospiro, mentre sfilo le dita facendole scivolare sulla mia lingua. Devo riprender fiato.
Il mio respiro è ancora sconnesso, affannato.
La pelle è madida di sudore, le cosce sono spalancate. Indecente.
Non c’è nessuno qui, nessuno ha portato il mio corpo a godere.
Nessuno... nemmeno Tu.
Sei solo nella mia testa. Disperatamente. Solo nei miei pensieri, nella mia mente, oltre l’immorale.
“Dove cazzo sei?” sussurro con un filo di voce. Spezzando le parole in un lamento.
Abbandonando il mio corpo resto immobile sul letto sfatto. Il battito accelerato mi rimbomba ancora nel petto. Impreco e inveisco contro di te. Contro di noi, contro me stessa, mentre la mia voglia di te si schianta sul mio corpo esausto. Non mi dà tregua, ne scampo. Invadendomi senza alcun scrupolo.
Sangue rovente mi scorre e infiamma nelle vene. Mi toglie la facoltà di pensiero. O forse sono io che
invoco ...