Francesca: racconti 24 e 25
Data: 13/08/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... scene del film non cessa. Ora spetta a Francesca godere. Anche lei è sciolta. Non vede l’ora di essere toccata. Le immagini che ha davanti sono di una scena fortemente erotica. I personaggi del film sono tre e tutti si siedono su un divano. Il primo a muoversi è un maschio che infila la mano sotto l’abito della ragazza e rimane senza fiato per la sorpresa di toccare la pelle dove si aspettava di trovare la stoffa della biancheria intima. Lei fa scivolare la propria mano ingioiellata sotto la gonna dell’amica che a sua volta non si muove paralizzata dal pensiero del piacere che ne trarrà.
La scena del film è una dolce battaglia. Le due donne si sbottonano, si svestono, si toccano, travolte dagli stimoli. Cosa può esserci di più eccitante di quattro capezzoli che si incontrano, di quattro tette che si schiacciano a vicenda, dell’incontro di due pronunciati monte di venere? Il pensiero dell’accoppiamento le fa accapponare la pelle al tocco di Mirta, il suo sesso freme anche alle carezze più delicate. La scena che passa sullo schermo di due donne nude che premono e sfregano i corpi, una con l’altra traendone piacere, la sta facendo impazzire. Francesca ha gli occhi chiusi ed è ormai concentrata sulle sensazioni che le dita di Mirta le generano, le gambe sono aperte e la sua passerina depilata è completamente esposta e come se non bastasse è anche una fontana. Mirta continua nel suo lavorio indicandole sottovoce quel che mi vorrebbe fare se fossero le protagoniste del film. ...
... Francesca apre gli occhi per un attimo per rendersi conto che la scena del film è quella del maschio, spettatore, frastornato che osserva lo scenario della meravigliosa nudità femminile. Le donne lo invitano dicendogli “Sdraiati con noi!” e lui si piega su di loro e le accarezza. La frase è un invito a tuffarsi tra i corpi delle donne ormai eccitate che non aspettano altro che il maschio le faccia godere, ed è, inoltre, l’incitamento ad assaporare le loro lingue oppure far ospitare il suo membro maschile nelle loro bocche. Supine, prima una poi l’altra, sentono il loro sesso aperto dalla lingua di quel maschio che le esplora, si abbracciano, incrociano le loro mani per strizzarsi e succhiarsi i capezzoli, si avvicinano reciprocamente all’oggetto del piacere una dell’altra in un turbinio di riti che tendono le corde più sensibili di una donna, non solo del film, e la innalzano alle massime sensazioni di piacere. Loro, non sazie, si scambiano piaceri con sapienza e dolcezza che solo le mani e la loro lingua sanno produrre. Da pure femmine di razza gioiscono instancabilmente senza ritegno con sospiri ed urletti. Si accorgono appena d’essere violate ripetutamente ogni qualvolta la loro figa viene a trovarsi vuota del sesso maschile. Le due femmine protagoniste di quella scena del film sono sensibili alle loro reciproche carezze, ma non sono sufficientemente soddisfatte e non chiedono altro che essere scopate da un uomo, di essere continuamente penetrate. Francesca non regge più ...