Insospettato intermezzo
Data: 13/08/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... della mia voglia convulsa e irrefrenabile, successivamente esco dalla doccia, si è fatto tardi, devo correre in ufficio. Mi vesto in fretta, scappo fuori e scendo in garage, uso la moto e via m’immergo fra il caotico traffico cittadino. Guidare con la motocicletta mi rilassa, poiché sento il vento caldo sulle braccia nude e ripenso a ciò che è stato poc’anzi. Sì, ecco che cos’era quella strana sensazione della mattina, penso e m’accorgo di strofinarmi contro il sellino della moto, sei proprio una porcella sogghigno frattanto in maniera maliziosa e malpensante, contenta a dispetto di ciò che sono.
Arrivo al garage dell’ufficio, è talmente tardi che non c’è posto nemmeno per posteggiare una moto, salgo fino all’ultimo piano, in quanto non ho mai parcheggiato la moto fin quassù. Adopero l’ascensore per scendere e sono da sola, intanto m’osservo nel grande specchio di fronte, non c’è che dire, ho un gran seno ancora duro e gonfio per la splendida doccia che spinge contro la maglietta aderente, per il fatto che sembra quasi voglia uscire. Se allontano la camicia s’intravedono nitidi i capezzoli, allora mi pizzico, osservo le mie labbra carnose, ispeziono la lingua rosea, il mio sguardo è inequivocabile, la voglia è ancora lì più intensa di prima. Sono talmente concentrata a osservarmi, che non m’accorgo che l’ascensore nel frattempo si è fermato al piano di sotto ed è entrato un operaio, uno di quei bei signori muscolosi ...
... che ho intravisto prima rifare la facciata del garage. Lui m’osserva dapprima disorientato, poi curiosamente divertito, vede la mano stringere i capezzoli, mi sente respirare affannosamente, ammira la bocca schiusa, la lingua che bagna le labbra. Io ho una voglia incredibile, la smania m’assale, guardo la sua immagine riflessa nel vetro, lo sento allungare una mano, la sento correre lungo la schiena fino al seno, lo lascio fare, è alto, mi guarda dentro la maglietta mentre afferra il mio seno, io sospiro di piacere al tocco forte e rude della sua mano:
‘Oddio’ – che cosa sto facendo? Non riesco a fermarlo, poiché si china, mi bacia il collo manifestando:
‘Hai voglia troietta?’ – mi enuncia.
‘Sì, parecchia’ – replico io infoiata.
Scendiamo con l’ascensore fino al piano sotterraneo abbandonato, lui mi conduce verso uno stanzino degli attrezzi e chiude la porta. Sono da sola con uno sconosciuto e ho una voglia pazzesca di scopare, lui ha intenzione quanto me, poiché mi spinge contro il muro durante il tempo in cui infila le mani sotto la maglietta e sotto il reggiseno. Io lo lascio fare, gli lascio fare qualsiasi cosa, perché sono in balia e in potere del suo radicale desiderio. In quella circostanza mi schiaccia nell’angolo con la sua virilità, sento il suo alito caldo di caffè sul collo, mentre mi bisbiglia nelle orecchie che in modo accalorato dichiarandomi:
‘Spogliati, ti voglio tutta nuda, vedo che sei una sgualdrina capricciosa e vogliosa. Adesso ...