1. Ricordo di un’estate


    Data: 21/07/2020, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu

    ... vigorose spinte del fallo sul punto di esplodere che si riverberarono in lampi di piacere attraverso ogni mia membra. Io assecondavo quelle movenze spingendo il mio ventre in un andirivieni violento simile a una cavalcata. Le mie gambe vibrarono e i seni vennero scossi come fronde di un giovane albero sferzato dal vento marzolino. Poi il mio corpo tremò da cima a fondo all’erompere dell’orgasmo e tutto ciò che rammento è che persi il controllo di me stessa. Ancora una volta mi aggrappai alle lenzuola come a un salvagente tra i flutti del godimento. Mi ritrovai senza fiato. Mentre l’orgasmo veniva a poco a poco meno, avvertii una sensazione di calore riempirmi il ventre. Al contempo percepii il corpo di Gabriele sussultare, il bacino spinto in avanti caoticamente verso e dentro di me sin quasi a farmi male, le pulsazioni del suo pene al mio interno. Stava venendo. Era così meraviglioso che non posso descriverlo a parole. Per immaginazione o realtà, riuscii ad avvertire per mezzo delle pareti della mia patatina, i fiotti di seme denso risalire dai testicoli, lungo l’asta prima di riversarsi ancora e ancora come una diga squarciata. Mi sentii così eccitata e coinvolta che non potei fare a meno di chiedergli di toccarmi mentre mi stava inondando, impedendo così al mio sesso di riprendersi e a me stessa di prender fiato. Più getti incandescenti lambirono le mie pareti vaginali ricoprendole di schizzi lussuriosi. Lui, pur scosso dai fremiti, raggiunse con le dita la mia fessura ...
    ... per stimolarmi. Non ero mai stata così vogliosa e assetata di estasi senza nome. Furono sufficienti alcune carezze sulla clitoride sensibilissima, gonfia e rorida che venni nuovamente contraendomi violentemente ed esalando gemiti languidi quali strali amorosi. Questo secondo orgasmo fu ancora più forte del primo perché ero talmente sconvolta mentalmente che l’eccitazione aveva raggiunto il suo apice perturbando la mia essenza profonda. Avvertivo tutta l’area della mia passerina bruciare per l’impetuosità dei tanti orgasmi che l’avevano sconquassata, oltre che ovviamente alla profonda e irruente penetrazione che aveva gradevolmente subìto. Ero finalmente svuotata, appagata, stravolta.
    
    Mentre stavo tornando alla normalità, placandomi dopo aver emesso tutto il mio piacere sia dalla bocca tramite gemiti e grida sia dalla mia fessura tramite umori che ora si mescevano al seme denso e bollente del mio amato, realizzai di essere così esausta e affannata come avessi corso per interi chilometri. Mi girai e lo carezzai ovunque, posando la mia testa sul suo petto e baciandolo dolcemente ovunque mi capitasse di apporre le labbra. “Sei la cosa più dolce ed eccitante potrò mai vedere” esclamò riprendendo fiato, ancora col suo sesso dentro di me. Si stava rimpicciolendo, ormai non più in tensione, ma era ugualmente una sensazione bellissima. Mi sentii totalmente fradicia, ma in assoluto non sporca. Gocce perlacee di seme che mi parvero inesauribili uscivano dalla mia fessura stremata ...