Laboratorio per tatuaggi
Data: 14/07/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
Ero molto emozionata perché stavo per farmi il mio primo tatuaggio. Ho aspettato fino a ventiquattro anni per decidere di farmi tatuare per la prima volta. Principalmente perché ero figlia di un professionista molto noto e, soprattutto, perché lavoravo come modella professionista di costumi da bagno e, sia i genitori, sia i fotografi, disapprovavano i tatuaggi. A ventiquattro anni avevo raggiunto un momento nella mia vita in cui avevo deciso che non sarei stata condizionata da nessuno ed il tatuaggio era una sfida a coloro che mi davano consigli di ogni genere non lasciando sfogo ai miei desideri ed allo sviluppo del mio carattere, inoltre almeno un tatuaggio era qualcosa che avevo sempre desiderato. Una sera ho deciso che finalmente avrei fatto lo strappo alla regola. Era di sera tardi quando sono entrata per il tatuaggio nel centro della città lontano dalla mia casa situata in periferia ed ero quindi convinta che nessuno che conoscevo mi avrebbe visto. L’unica persona che in quel momento era al lavoro era una ragazza carina con i capelli rosa e gli occhiali scuri con le corna. Non appena entrata lei si ha abbassato gli occhiali sul naso tanto affinché potessi vedere i suoi occhi profondi e penetranti accompagnati da un sorriso con le sue labbra dipinte di rosso. Quando mi sono avvicinata al bancone dietro cui si trovava, lei si è alzata per venirmi incontro. Era alta circa un metro e mezzo, indossava una canottiera rosa che a malapena tratteneva le sue enormi tette, e ...
... una minigonna nera a pieghe così corta da non coprire la parte superiore delle sue calze a righe nere e rosa. Era evidente che il rosa fosse il suo colore preferito oppure il color code del locale. “Posso aiutarla?” mi ha chiesto con un sorriso sul viso. Ho risposto “Sì, vorrei fare il mio primo tatuaggio. La mia amica Susanna mi ha detto che un’artista di nome Christine è la persona a cui mi potevo rivolgere” “Beh! Eccomi qui, l’hai trovata!” ha detto mentre si inchinava a metà per rispondere al saluto. “É troppo tardi per fare un tatuaggio?” ho chiesto. Poiché era già sera inoltrata, Lei ha guardato l’orologio e ha visto che erano le dieci meno un quarto, poi si è voltata verso di me ed ha detto: “Beh, normalmente chiudo molto prima, intorno alle nove, ma dato che sei un’amica di Susan e questo è il tuo primo tatuaggio, stasera farò un’eccezione per te” Ha chiuso a chiave la porta in modo che nessun altro cliente entrasse nel negozio e mi ha chiesto se avessi un’idea di quale disegno tatuarmi o se volessi tatuare qualcuno dei suoi disegni che aveva a catalogo. Io già avevo scelto un disegno dopo tanti ripensamenti e tantissime prove fatte in segreto con dei disegni su pezzi di carta che poggiavo sulla pelle nel guardarmi allo specchio. Le ho consegnato un foglietto di carta con il disegno di una croce celtica che avevo disegnato io stessa. “Bel lavoro, dovresti venire a lavorare per me!” ha detto guardando attentamente l’immagine “Quindi su quale parte del tuo corpo dovrei ...