Il Marito e la Gang Bang per la mogliettina capitolo 2
Data: 24/06/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... vulva gonfia e palpitane, poi la penetrò con un dito. Lei gemette e fremette ondeggiando sui tacchi, ma mantenne la posizione. – Sei già bagnata. – Poi quasi sussurrando aggiunse – come una cagna in calore. – Lei deglutì, ma non riuscì a dire una parola, d’altra parte non era richiesto. Era aperta e sottomessa come lui la desiderava. Lui si attardò qualche attimo accarezzandola intimamente ed in profondità, poi fece risalire la mano con cui l’aveva violata fino al seno. Le strinse un capezzolo tra le dita, prima delicatamente, poi forte. Lei gemette di nuovo, un po’ di piacere, un po’ di dolore. La mano risalì ancora, fino alle labbra. Il dito che l’aveva penetrata in basso ora era sulle labbra di Sarah e le accarezzava percorrendone il contorno. Lei sentiva il suo sapore. Non la forzava, ma non desisteva. Lui non chiedeva e neanche dava ordini, ma la fissava negli occhi, implacabile. Sarah cedette alla volontà del suo Padrone e socchiuse le labbra. Lui la penetrò e poi la perlustrò nella bocca come aveva fatto in basso. Il dito passò sulla chiostra dei denti, di sopra e di sotto, quindi si soffermò sulla lingua. Solo quando lei strinse le labbra attorno al dito e lo succhiò con devozione lui fu soddisfatto e la lasciò. Estraendolo, indolente, dalla bocca, l’accarezzò sulla guancia, dove disegnò una striscia umida di saliva. Sarah pensava che le gambe non l’avrebbero retta ancora a lungo. Non aveva nessun controllo sugli avvenimenti, era nelle sue mani. Non sapeva neanche ...
... come si chiamava. Pensò che quello non fosse il momento opportuno per chiederlo. Si rese conto che fino a quel momento non aveva parlato.
Si erano dimenticati di Federico, Sarah si sentiva in colpa, lo guardò e vide che a sua volta la stava guardando, sottomesso e con il cazzo ritto. – Lascialo perdere – le disse il Padrone, la prese in braccio, per lui era molto leggera e la portò nella camera adiacente. Una camera da letto. “Neanche mi potrà vedere” pensò Sarah di Federico mentre il Padrone la scaricava sul letto, si spogliava e le saltava addosso. Le aveva legato i polsi uniti al letto con un morbido nastro rosso, poi l’aveva bendata e quindi l’aveva presa in tutti i modi, facendola girare e rigirare in tutte le posizioni. Era stato brutale. Non le aveva mai chiesto niente, l’aveva messa nelle posizioni che voleva come un giocattolo e se l’era goduta come gli piaceva. Lei l’aveva subito, dapprima spaventata, poi aveva cominciato a godere… come una cagna. Una cagna in calore che aveva mugolato, sospirato, gridato, ma mai parlato e chiesto niente. Federico, nell’ufficio adiacente, aveva sentito e se avesse potuto avrebbe guardato e si sarebbe segato.
Lui alzò il telefono e chiamò la cameriera. – Portaci un po’ di frutta e qualche sandwich. – La bionda stagionata, alta e ben messa, arrivò con un vassoio, Sarah fece per mettersi sotto le lenzuola, ma lui le disse – lasciati vedere troietta, sei qui per questo e Vera, più tardi, sarà la tua assistente, è bene che ti conosca. ...