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Maia
Data: 20/06/2020, Categorie: Etero Autore: A_C_, Fonte: EroticiRacconti
... labbra si dischiudono. E i nostri respiri iniziano a farsi pesanti. La sua mano dietro la mia testa. Le mie mani, invece, la scorrono dall’alto in basso: un braccio intorno alla vita. Il ritmo accelera. Ci tocchiamo. Cerchiamo di guadagnare l’accesso alla pelle sotto alle magliette e poi giù, oltre ai jeans. Ansima quando le sfioro il clitoride. Continuiamo a baciarci mentre iniziamo a masturbarci vicendevolmente. Le magliette cadono ai nostri piedi. I suoi seni premono sul mio petto. Glieli strizzo. Glieli bacio. Glieli mordo. Via le scarpe, i pantaloni e le mutande. Proseguiamo completamente nudi. Ci spostiamo come una cosa sola verso un masso nei paraggi. Maia si volta, ci si appoggia e mi mostra il culo. Mi guarda di traverso con le guance arrossate. In ginocchio affondo la mia lingua nel suo sesso. Inarca la schiena. Gode. E io con lei. “Scopami”, dice con gli occhi chiusi e la voce rotta. Così mi alzo. Piego un po’ le ginocchia, divarico le gambe, ed entro in lei. Grugnisco mentre la scopo. Vado deciso e ritmato. Un ritmo basso e profondo. Le gambe di Maia si fanno molli. Le punte dei ...
... piedi rivolte verso l’interno. Le ginocchia a x. Accelero. Mi aggrappo ai suoi fianchi. Accelero ancora. Mi avvento su di lei afferrandole con una mano i seni mentre con l’altra le premo circolarmente il clitoride. Viene lasciandosi andare. Il suo corpo si fa pesante e quasi si accascia sul sasso. Il tutto mentre la figa le si contrae violentemente intorno al mio cazzo. Non riesco a fare nient’altro che venirle dentro. Maia è provatissima. La porto quasi di peso agli zaini. Si sdraia. Mi guarda negli occhi un istante e scoppia a ridere. Le sorrido di rimando. Poi inizia a fissare lo scorrere dell’acqua alle mie spalle. Allora prendo la macchina fotografica e scatto: foto diciassette. Foto diciassette: bianco e nero; grana grossa; quasi a coincidere con il bordo inferiore dell’inquadratura una donna sdraiata su un fianco. I seni a malapena sopraffatti dalla forza di gravità, le gambe leggermente accavallate, i capelli corvini sul viso. Attraverso i capelli due occhi spalancati fissano l’infinito. Dietro, come sfondo, si intravedono dei grossi massi neri dai quali sgorgano miriadi di rivoli e cascatelle.