Il sottile richiamo della depravazione Cap2
Data: 12/04/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Eli, Fonte: RaccontiMilu
... bocca del virgulto e si erse col busto a schiacciarli la faccia. Si aspettava che Marco si liberasse del suo piccolo peso e la prendesse, come la peggiore delle troie, come avrebbe voluto essere presa. Invece quel ragazzone, sempre pieno di stereotipi maschili rimase immobile sotto di lei, suddito di quella piccola ragazza che adesso si sentiva padrona. Presa da una sfrenato desiderio di dominare il suo fidanzato, spinse la sua vagina sul suo viso, che a quel contatto si aprì lasciando cadere nella bocca di Marco il seme che poco prima ci aveva riversato. Dal canto suo, il giovane virgulto, aprì la bocca e ingoiò tutto, con la lingua si mise a lappare la vagina di Rebecca che prese a strusciarsi su quella faccia come una serpe. Con Una mano scese sul suo clitoride per aumentare il suo piacere e con l’altra inizio a strusciare gli umori sulla faccia del fidanzato; mentre l’orgasmo stavo montando in lei, liberatorio di tanta passione accumulata, si schiacciò sul viso del poveretto e con la mano libera gli tappò il naso. Marco di canto suo annaspando senza aria non smise di fare il suo lavoro, con la lingua ormai estratta come quella di una folle tartaruga raccolse tutto l’orgasmo di Rebecca che paga si alzò guardando il fidanzato, ricoperto di una maschera di sperma e umori, riverso al suolo. Si ergeva lei che si era sempre sentita minuta , come una montagna , sui suoi tacchi a cosce aperte proprio sulla sommità del fidanzato. Marco fece per girarsi per alzarsi ma urtò con ...
... la guancia sporca di umori una delle decoltè di Rebecca, lucide di pelle nera e decisamente costose. Lei infuriata da tanta sbadataggine guardandolo, decisamente, dal basso verso l’alto gli disse: ora pulisci! Egli eseguì e in maniera sontuosa leccò la scarpa dell’amata. Rebecca tra l’inorridito e il divertito attese che finisse la sua opera. Savalcandolo agilmente si diresse verso la sua camera per lavarsi di dosso tutte quelle sensazioni che l’avevano così turbata. Salvo fermarsi sulle scale e senza nemmeno girarsi pronunciare le seguenti parole: Tu finocchio vedi di andartene a casa che quando avrò finito la doccia non avrò certo voglia di trovarti qua.
Rebecca durante il lungo bagno che si concesse aveva molto a cui pensare: aveva scoperto di godere nell’essere umiliata pubblicamente dal suo professore e dall’orribile compagno di classe. Aveva scoperto di avere un fidanzato che a dispetto delle suo orride maniera di fare da maschio alfa godeva nell’essere sottomesso. Aveva scoperto di poter essere più sfacciata delle peggiori delle troie e di avere dentro di se una voglia irrefrenabile di sesso.
Mentre era immersa nei suoi pensieri il suo smartphone emise una serie di squilli segno che aveva ricevuto dei messaggi. Guardò con aria scocciata il telefono e si accorse che il numero da cui provenivano i messaggi era sconosciuto, ma le foto allegate ritraevano lei prona con il cazzo di Fabrizio in bocca che succhiava come una dannata. Si era dimenticata che quello ...