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Cosa farei
Data: 03/06/2020, Categorie: Masturbazione Autore: cindysegaiola, Fonte: EroticiRacconti
Cosa farei Questa è la mia fantasia con te. Siamo in campagna e mi hai invitato per il fine settimana. Sono le 11 di sera e sento il suono di una discussione fra te e la tua compagna provenire dal salotto. Sono in short e mi accosto alla porta per sentire e vedere meglio. La tua compagna è nuda a gambe aperte sul divano che gioca col clitoride mentre tu sei nudo in piedi di fronte a lei. La tua verga si sta indurendo sopra i tuoi pesanti testicoli che i tre anelli in cui sono infilati fanno pendere e oscillare lentamente, Il tuo pube completamente rasato ti fa sentire timido. Lei indicando la vagina sormontata da un triangolo di neri capelli crespi, ti urla che i suoi buchi non sono per te e di non aspettarti che ti tiri una sega. Vedo che umiliato stai fremendo e allora entro e mi metto in ginocchio di fronte a te. La donna tace ma guarda curiosa. Io ti dico non preoccuparti, vedrai cosa ti farò e ti prendo in mano la verga. Tu resti stupito ma mi lasci fare. Allora inizio a stringerti le cosce e accarezzarti le natiche. Poi passo le mani sui tuoi addominale e a due mani stringo i tuoi pesanti testicoli pieni di sugo. ...
... Tenendoli ti faccio sedere sulla poltroncina e mi intrufolo fra le tue gambe allargate. Poi inizio a prenderti la tua verga e la lavoro piano piano stringendola nell’anello delle mie dita, andando su e giù fino a che sotto la pelle le vene si gonfiano segnando un reticolo azzurro. Strofinando con l’indice la cappella che ora sembra un fungo la faccio crescere .Gonfia diventare lucida e tesa. Ti carezzo il cazzo e lo sento ingrandirsi e indurirsi. Lo sento chiedere di essere amato e onorato. Così faccio, avvicinandolo al mio viso e passandolo sulle gote, sulle labbra Tu inizi ad ansimare sentendo la libidine che cresce in te. Addirittura, ululi piano per quel piacere che le mie sapienti mani ti danno toccandoti e carezzandoti come nessuno fatto prima. Ora la donna ti chiama me tu la guardi con disprezzo mentre ti abbandoni a me. Capisco dalla durezza della tua verga che pulsa che sei pronto a godere. Ma ti dico perché sprecare questa bevanda divina e ti offro la mia bocca dalle carnose labbra e dalla lingua pronta perché tu godendo la inondi di caldo sperma. Tu grato allora mi abbassi gli short e con la mano sinistra carezzi il mio modesto pene
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