1. Mia madre e i muratori. Prologo


    Data: 01/06/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Maturo Autore: belloed, Fonte: xHamster

    ... cominciare.” “Prego seguitemi – dissi.”
    
    Durante il tragitto tra la cucina e la cantina, li sentivo confabulare..in una lingua che sembrava vagamente italiano, le uniche parole che capii furono “figa” e “culo”. Feci finta di niente e li accompagnai fino a destinazione. I due mi guardavano con dei falsi sorrisi a 32 denti. “Per qualsiasi cosa potete rivolgervi a me o a mia madre, chiamateci con questo citofono interno.” “Grazie – risposero”.
    
    Appena salii le scale decisi di non andare più all'università..non li avrei lasciati soli con mia madre.
    
    Mi diressi in camera mia, accesi il computer, presi i libri e cominciai a studiare. Dopo una ventina di minuti sentì bussare alla porta. “Toc-toc?”-era mia madre- “ Mà che vuoi..entra su.” “Tesoro non vai più all'università?” “No, non mi sento bene...ho deciso di rimanere a casa..non ti preoccupare studierò qui...” “Ah va bene – sembrava al quanto dispiaciuta – mi raccomando solo di aiutare gli operai se necessario.” “Ok mà.” “Ora vado a fare una doccia...tu continua a studiare.”
    
    Passarono altri dieci minuti ...
    ... ed ecco il citofono squillare...erano gli operai.. “ Per piacere..tu scendere..noi servizio fare.” “Ok. Arrivo.” Non capii niente, ma mi avviai lo stesso in cantina, passando davanti il bagno sentivo il rumore della doccia e il canticchiare di mia madre.
    
    Giunto in cantina il biondino (forse era ucraino) mi spiegò che gli si era fulminata la torcia e senza quella non riuscivano a lavorare. Provai a dargli un'occhiata,ma niente non si accendeva. Mi chiesero educatamente se fossi potuto andare da un ferramenta a comprarne un'altra. Inizialmente non mi fidavo..poi pensai che il ferramenta non era neanche troppo lontano,era a dieci minuti di macchina,quindi accettai e mentre mi stavo avviando mi richiamarono. “ Puoi comprare anche sigarette perfavore?” “Va bene – risposi.”
    
    Aprì la porta della cantina e mi ritrovai in garage. Misi in moto e mi avviai. Appena arrivato dal ferramenta, scasualmente aprì il vano della torcia dove si inseriscono le pile. Mi accorsi che mancavano. “SEI UN COGLIONE- mi dissi” E partii a razzo verso casa, ma era ormai troppo tardi. 
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