1. In vetrina


    Data: 10/04/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... nella speranza di molti ritorni, la pelle era fresca di fluidi, in tale maniera sollevata sui talloni Lara esponeva il bacino in movimenti irresistibili e lui separava le natiche serrate con la lingua dura e appuntita percorrendo quel ponticello di carne che in Lara era particolarmente lungo, quello che separa per intenderci i due orifizi, perché appresso si tuffava potente e invadente nel lago profumato di quelle acque calde e avvolgenti, chiuso tra le sue rosee dolci colline, nude e consistenti.
    
    Gioacchino amava dissetarsi così della sua aridità, saziandosi con tenerezza e appagandosi con avidità. Perché resistere e svegliarsi? Lara aveva lasciato che quella strana sensazione che non &egrave prurito né solletico, che le nascesse nella pianta dei piedi, che salisse in ultimo per le caviglie e su per le cosce nella parte più vulnerabile della sua pelle. Le gambe avevano iniziato a tremare da sole e si erano strette sulla testa dell’uomo, per liberarla e poi stringerla nuovamente in movimenti involontari. Come l’ondeggiare pelvico, con la testa che si riempiono delle luci di silenziosi fuochi d’artificio, abbandonata ai sensi, i brividi che si rincorrono per la schiena, dal collo e lungo le braccia, nei glutei e sui seni caldi, nello stomaco e nella pancia, dentro la parte più segreta di se stessi, fino al culmine:
    
    ‘Bevi, amore’ – gli aveva enunciato con tono implorante, scongiurante, come se fosse un comando, con la voce spezzata dal ...
    ... piacere estremo che tutto ti fa precisare.
    
    Oggi &egrave sabato, attualmente si trovano nel centro storico della città, il traffico &egrave quasi pari a zero, il cappuccino più buono della città si può degustare dietro l’angolo, esattamente a metà strada tra i loro due appartamenti:
    
    ‘Le scarpe sono belle e voglio regalartele, su vieni che entriamo’ – l’aveva sorpresa così Gioacchino.
    
    L’aveva trascinata via dalla loro immagine riflessa, Lara si era seduta, mentre la commessa ritornava dal retrobottega con due grosse scatole, trentotto e trentanove le misure, perché non si sa mai. Gioacchino scherza con la commessa, una pagnottella dalle forme armoniose, dalla faccia larga, il giubbotto rosso come i suoi mocassini e i jeans fascianti dalle forme normali, niente di speciale. I capelli colorati di platino, con ricrescita nerissima, senza una particolare piega, il mascara visibile che appiccica le ciglia, con gli occhi chiari. Lui cerca lo sguardo di quella e la reazione alle sue battute, lei ribatte alle battute e allo sguardo.
    
    Lara infila le scarpe, si mette in piedi e cammina fino allo specchio deforme, che slancia la figura esaltandole e valorizzandone appieno la calzatura.
    
    Come probabilmente scaturita da un’atipica e insolita sceneggiatura, nessuno in quel frangente la degna della benché minima attenzione, mentre l’urlo muto echeggia affermandosi, convertendosi e rimbombando solamente nelle sue orecchie.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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