La nuova sauna (giò) (3)
Data: 20/05/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio, Fonte: Annunci69
... "Adesso continua a leccarmi, ché mi piace. Oh, se mi piace!", e gli prende la nuca e se lo spinge contro il culo.
"Hai visto che porci che sono i miei ragazzi?", mi chiede l'uomo, sussurrandomelo all'orecchio. "Tu però sei più troia di loro, lo sai? Non dirglielo, ma sei più vacca di loro due messi insieme!", e mi dà una serie di colpi profondi che mi dilaniano e mi sconvolgono di godimento allo stesso tempo. Il mio culo comincia a vibrare e si forma un fuoco nel mio bassoventre. Le fiamme crescono velocemente e il calore si diffonde verso l'alto fino al petto. I capezzoli si induriscono e diventano ipersensibili. Li struscio contro il lenzuolo e amplifico così il mio piacere. Papi mi strattona per i capelli, torcendomi il collo, e mi affonda la lingua in gola. "Sì, una vacca! Proprio una gran vacca!", mi insulta dopo avermi limonato.
D'un tratto, si ferma e cambiamo posizione. Si sdraia delicatamente su di me e ruotiamo verso sinistra. Finiamo entrambi sul fianco destro e, sollevandomi una gamba con la mano, comincia a fottermi a cucchiaio. Io mi porto una mano alla rosellina e mi sgrilletto come una vera baldracca. Subito dopo, però, è lui a volermi praticare questa carezza e la mano che mi teneva la gamba adesso raggiunge il mio buco e mi frulla la mucosa. Di tanto in tanto si porta le dita alle labbra perché vuole assaggiare i miei umori e poi torna a solleticarmi. Io allora mi strizzo un seno e lui, accorgendosene, si getta a capofitto sul mio capezzolo per ...
... divorarlo. Lo mastica e lo lecca ed io godo di più. Mi apro ancora e spingo il mio culo contro il suo bacino. La cosa lo eccita e mi svanga come una zolla di terra.
Cambia ancora posizione: senza uscire da me, scivola giù e si mette le mie gambe sulle spalle. Con le cosce appoggiate al letto approfitta della mia massima apertura e mi trivella come se cercasse il petrolio.
Quello che fuoriesce dal mio sfintere non sarà certamente oro nero, ma comunque deve essere altrettanto prezioso, se il negretto leccaculo abbandona il fratello e Ahmed, gira intorno al letto e si posiziona in mezzo alle gambe di papi con la bocca spalancata e la lingua penzoloni per raccogliere gli umori che schizzano fuori da me.
"MMMM, com'è buono! Slurp, quant'è buono! Slurp!", mugugna, facendomi sentire di tanto in tanto anche la sua lingua contro la mia rosellina. "Oh, papi, hai le palle proprio grosse! Devono essere belle piene, mmmmmmm! Chissà quanta sborra che farai, mmmmmm!".
"Quanto sei stronzo, fratè!", sbotta il gemello che sta cavalcando Ahmed. E non per invidia perché non può assaporami anche lui, ma perché le parole del fratello lo fanno eccitare. Tant'è che, voltando il capo a destra, lo vedo portarsi una mano tra le chiappe, inforcare l'uccello del turco e tremare tutto di godimento, mentre un lamento gutturale si diffonde per la stanza.
"Oh, tesoro! Godi, dai! Godi bene!", lo esorta l'uomo, senza peraltro risparmiarsi dall'affondare nel mio corpo. E' sudato fradicio e paonazzo, ma ...