La cliente della pausa pranzo – parte III mio mari
Data: 20/05/2020,
Categorie:
Maturo
Tabù
Autore: highheels899, Fonte: xHamster
Vi ho lasciati di corsa con l’ultimo racconto e vi chiedo scusa, il vino e la stanchezza mi hanno impedito di proseguire. Riprendo da dove ero rimasta.
Terminata la mia giornata di “lavoro”, tornai a casa con le pive nel sacco. Ero contenta di aver avuto un primo approccio col giovanotto e di aver visto la sua bella mamma, ma dopo la sveltina con la mia collega avvertivo un senso di vuoto. Tornai a casa e legai la bicicletta alla staccionata. Salendo sentii dei rumori che mi insospettirono e affrettai il passo sulle scale, senza prendere l’ascensore. I miei tacchi larghi risuonavano in tutto il condominio e giunta al mio piano girai la chiave nel buco della serratura, scoprendo un terribile segreto. Quel bastardo di mio marito era nel pieno di un orgia a 4. Non mi notò subito. Lui e il suo amichetto tenevano in groppa 2 puttanone nere. Dovevano essere quelle troie della rotonda vicino a casa, due zozzone senza precedenti. Bassine, pelle scura e tette visibilmente siliconate. Entrambe erano in braccio ai due uomini, spalle rivolte a loro e sguardo su di me. I cazzoni nei rispettivi culi, già pieni di liquido seminale. Quello spettacolo schifoso probabilmente andava già avanti da tempo ormai. Mio marito nonostante mi avesse davanti non fece una piega, probabilmente era anche sotto effetto di qualche droga. Poggiai allora la mia borsetta vicino allo svuota tasche e mi sdraiai, togliendo le scarpe, sul divano accanto a loro. Finalmente i miei piedi erano liberi di ...
... respirare, ma la mia testa e i miei occhi erano tutti per lo spettacolo che avevo davanti. Le due troie, ancora ingroppate da quei due maiali urlavano e godevano, procurandomi un certo fastidio. Non trovavo giusto che godessero più di me, ero io la donna di potere sexy e in carriera, loro erano solo due sporche puttane di strada. Mi tolsi le mutandine e la camicetta e rimasta solo con le mie collant bianche iniziai a masturbarmi. Presi il mio affezionato cazzo di gomma nascosto sotto al cuscino e con movimenti sussultori ebbi il primo orgasmo dopo pochi minuti. Di fronte a me le negre urlavano come matte, ancora a cavalcioni sugli uomini a gambe aperte; una con tacchi altissimi trasparenti, da cui erano visibili e piedi curati e l’altra completamente spoglia. Notai sul divano in fondo alla stanza un altro uomo, sembrava essere il fratello di mio marito ma a malapena lo riconoscevo. Le droghe lo avevano portato lontano dalla famiglia e faticai a riconoscerlo in quel frangente. Anche lui sembrava fuori di se e senza parlare mi chinai sul suo ventre nudo e iniziai a leccargli il pene come una gatta assetata. Inghiottì rilasciando le sue palle più volte per aumentare la sua erezione, segandolo poi prima lentamente e sempre più velocemente su e giù. Intanto uno dei due uomini eiaculò in bocca alla puttana, di cui presi possesso subito dopo. “Tu! Troia! prendi la mia borsetta, prendi quello che trovi dentro e poi vieni qui a leccarmi la figa”, le dissi urlando. Mio marito intanto iniziò ...