Serena cap 4
Data: 27/04/2020,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Autore: MisAlys, Fonte: xHamster
... convinzione che poteva nel suo discorso.
“Se lo dici tu, gran signora… adesso ricominciamo però…” e infilò le tre dita nella figa di lei, iniziando a stantuffare.
Il “mai” di Serena durò altri venticinque minuti. Tra contorcimenti e gemiti, al quinto orgasmo mancato, quando letteralmente era ridotta a gocciolare, qualcosa in lei si spezzò.
“il… tel… telefonoooohh!” disse, sotto un altro colpo profondo della sua manipolatrice. Che subito dopo si fermò.
“Dicevi, signora?” ghignava Paola.
“Telefono… chiamo… chiamo… maledetta stronza, chiamo!! sei solo una puttana Paola… ricordalo…” sibilò Serena, tra le lacrime. Ma non sapeva più se il pianto era per la costrizione o la frustrazione… Aveva ceduto, e quello era un dramma, il desiderio di godere però, sovrastava tutto…
“Sì… sì… sono una puttana… invece la signora che tradisce il marito è una santa…” e glielo disse sibillina, posandole il telefono accanto al viso. Paola schiacciò l’avvio chiamata, e mise in viva voce.
Serena teneva gli occhi chiusi. Una situazione assurda… Legata al tavolo, masturbata da quella che era la sua dipendente… gocciolante… e sotto l’occhio di una telecamera, stava per chiamare suo marito…
“Pronto tesoro. Ti sei liberata?” chiese subito.
“sì… un minuto solo… volevo dirti… stasera…” diceva lei, a voce bassa…
“Stasera?” incalzava lui.
Un momento di incertezza… non voleva… non poteva…
“Ah!”, un gemito, e veloce si morse il labbro. Paola le aveva sfiorato il clitoride, ...
... allo scopo di incitarla.
“Amore, tutto bene?” continuava l’uomo al telefono.
“Sì… sì… stasera, verranno a cena a casa nostra il mio capo… e Paola…” disse tutto d’un fiato.
“A casa? Stasera? Ma finisci tardi… e sarei un po stanco…” rispose lui.
Quel dito tornava… un tocco leggero… poi spariva… per ritornare… e lei sussultava ogni volta…
“Non… solo stasera… solo stasera…” sospirò Serena, sforzandosi di concentrarsi nel parlare.
“e va bene… vi faccio trovare pronto… ma come mai, è successo qualcosa?” chiese lui, preoccupato.
“No… asc-ascoltami, alle 21.30 s-aremo lì… ok? O-ora devo andare…”
“ok tesoro…” acconsentì suo marito, poco convinto “a stasera allora, ciao.”
“Ci-ciao.” E sentì chiudere la comunicazione. Era atterrita.
Al contrario di Paola, trionfante.
“Perfetto!!! Direi che la sfida l’ho vinta, e con largo anticipo!! Sei contenta, gran signora?” chiese avvicinandosi all’orecchio di Serena.
Serena non si capacitava di quello che era accaduto… realmente aveva invitato i due a cena a casa sua… cosa avevano in mente… Tirò sulle polsiere… nulla. Non poteva liberarsi.
“… e adesso che la nostra gara è terminata, posso giocare un pochino più liberamente con te…” sussurrò Paola.
Iniziò passandole il dito lungo il viso, mentre Serena, come un automa senza volontà, subiva passivamente e in silenzio quelle attenzioni.
Il dito procedette lungo il collo… la schiena… generando piccoli sussulti nel corpo della preda, troppo carico di voglia, per ...