1. Io ti cavalcherò (parte finale)


    Data: 07/04/2018, Categorie: Trans Autore: porcupine, Fonte: Annunci69

    E il piacere è uno schizzo bollente si sperma. Tutte noi lo sappiamo bene cosa significa. D'altra parte è nella natura delle femmine cercare il massimo sforzo per far godere il maschio e, di rimando, assaporare in bocca o in figa il suo seme.
    
    Il mio uomo stava per godere. Lo percepivo dalle vibrazioni dell'asta sensibile alle mie labbra ed al mio palato. Io ero però ancora infoiata. Non mi aveva soddisfatto quella scopata. Continuai a lavorare l'asta ma rallentai il ritmo della masturbazione orale. Feci meno pressione con le labbra, sapevo che si sarebbe calmato e avrebbe rinviato l'eiaculazione. Infatti, il suo respiro si fece più calmo. A quel punto lasciai libero il pene. Mi alzai. Presi in mano il suo cazzo durissimo e, come fosse un cagnolino al guinzaglio, lo portai in camera da letto.
    
    - cosa fai?
    
    mi disse
    
    non risposi. Non valeva la pena. Non aveva capito niente. Ma i maschi sono così, non capiscono quando da loro si vuole qualcosa in più che non sia il semplice amplesso. Mi buttai sul letto e pancia in giù. Lui restò inebetito davanti a me. Adesso il suo cazzo era davanti alla mia bocca. Con la punta della lingua iniziai a disegnare dei cerchi sul glande che si facevano concentrici verso il prepuzio. Raggiuntolo iniziai a picchiare delicatamente sulle minuscole labbra.
    
    - sei bravissima
    
    misi in bocca il glande e lo succhiai delicatamente. Con la lingua giocai con il filetto. Poi affondai sull'asta. Come speravo lui reagì venendomi incontro con un ...
    ... movimento dell'anca. Spinse dentro la mia bocca il suo cazzo.
    
    Alzai lo sguardo sul suo viso. Lui, di rimando, impose le mani sulla mia nuca. Aveva finalmente capito cosa volevo. Mi bloccò la testa e inizio a scoparmi in bocca. Mi aggrappai alle sue cosce dura e sode mentre mi sbatteva ben bene. Le labbra non erano molto serrate lasciavano che il cazzo entrasse con facilità, ma erano abbastanza strette da permettermi di gustare la sua durezza. Gemeva il mio uomo, godeva. Dalla mia bocca insalivata al massimo venivano su suoni gutturali che univano ai suoi sospiri e farfugliamenti vari. I testicoli sbattevano sul mio mento producendo un suo sordo. Mi sentivo femmina. Una donna totalmente presa, fatta sua dal suo uomo. Squirtavo ormai copiosamente ma non ero ancora totalmente appagata. Se lasciavo le cose come stavano quello stantuffamento avrebbe provocato a breve una inondazione di sperma bollente dentro la mia bocca. Cosa che avrei gradito ben volentieri, s'intende, ma sarebbe stata una scopata come le altre. Volevo aggiungere un tocco diverso.
    
    Veramente era da un pò che ci pensavo. Volevo che lui fosse solo una semplice comparsa della scopata. Volevo essere io a dettare i termini dell'accoppiamento come spesso fanno le donne per avere una visione attiva della scopata e non semplicemente passiva. Non farsi scopare ma scopare.
    
    Di tutto ciò lui non aveva il minimo sentore. Stava lì che penetrava la bocca. Cercava di trattenersi per durare il più possibile.
    
    Mi staccai da ...
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