Voglia di cose porche. parte 4 - finale
Data: 13/04/2020,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Sesso di Gruppo
Autore: goderecci, Fonte: xHamster
... brioche slabbrata.
Passato qualche minuto, ci riprendemmo entrambi, salutammo il nostro spettatore e facemmo un giro per il locale. Non so perché ma quell’individuo così imprigionato nella sua perversione ci turbò, all’inizio sembrava quasi dispiacere per quello che poteva essere e non era stato, ma a pensarci bene, ci aveva proprio turbato, ci aveva lasciato paradossalmente una sensazione di sporco. Per carità, nulla contro i voyeur, racconto solo la nostra esperienza, che in quel caso, in quel contesto, poteva essere più aperta e di condivisione, ed invece percepimmo quell’uomo come solo, capace di provare piacere solo se fosse rimasto “solo”, e ciò ci fece sentire sporchi, inanimati, oggetti da non toccare ma da cui trarre solo quel proprio specifico piacere, e non ci piacque affatto.
Non ce lo dicemmo, ma per qualche minuto io e Sveva pensammo di andarcene, non era come ce lo aspettavamo. Infatti eravamo partiti per farci un giro del locale ma vedemmo passare quell’uomo e tornammo immediatamente indietro. Ci venne la botta romantica per cui uscimmo di nuovo fuori a guardare la luna; era bellissima quella sera e ci abbracciamo forte.
Stavamo quasi per andare via quando indicando la capannina etnica dissi a Sveva:
“Ti va di stare un po’ lì e poi andiamo via?”
“Si, va bene” replicò.
Si trattava di una capannina rotonda, semitrasparente perché costruita completamente con quelle cannucce di bambù che si trovano nelle località di mare, ed un tetto conico. ...
... Al posto della porta una tendina millefili sempre realizzata con pezzetti del medesimo materiale, di quelle che il venticello delle sere di fine estate sposta e suona soffiandoci attraverso. All’interno solo un lettone a tre piazze in similpelle con ai lati due poltroncine.
Ci piacque. Dava la sensazione di intimità poiché era chiusa ma allo stesso tempo era intrigante poiché in realtà molto si poteva sentire ed intravedere da fuori. Sveva si stese sul lettone ed io accanto a lei.
Ora era anche più bella, aveva sul viso la paura e l’ingenuità di chi si affida a te perché sa che è in un mondo ancora troppo sconosciuto, ed inoltre il chiarore della luna e quei bambù di sfondo le donavano un’aria troppo particolare.
La fissai dritto negli occhi, la strinsi forte al mio petto e la baciai con amore. Fu un bacio delicato, sentimentale, di quelli che dai alla donna della tua vita e che vorresti non finissero mai. E infatti non finiva più e si andava trasformando; man mano che la mia bocca accarezzava la sua, la sua massaggiava la mia, e ci succhiavamo a vicenda le labbra e le nostre lingue andavano danzando su un immaginario crescendo rossiniano fino ad arrivare al suo apice quando mi ritrovo Sveva a farmi un pompino alla lingua. Meraviglioso!
La afferro per le spalle, la stringo ancora di più a me, la bacio con ancora più passione e comincio a strusciarmi sulla sua coscia destra per farle sentire il mio cazzo gonfio e ormai dolorante, era così stracolmo di sperma che ...