La mia vita con lei – 5 – Vita di coppia con ostracismo
Data: 07/04/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: bruno55, Fonte: RaccontiMilu
... Riccardo e lasciatelo entrare: “Ma come ti permetti …..” ha provato ad intervenire mia madre: “E la faccia finita anche lei signora Antonella; vi dovreste vergognare tutti quanti, il signor Renato sta morendo e voi per il vostro odio volete negargli la gioia di rivedere suo figlio; basta levatevi” e con un’energia che non avrei mai sospettato ha spinto il marito e il cognato lontani da me, invitandomi a seguirla; sono passato davanti a mia madre senza degnarla di uno sguardo ed ho seguito mia cognata fino ad una porta; lei si è scostata e mi ha fatto cenno di entrare: “Grazie Amanda, non me lo dimenticherò” le ho sussurrato prima di chiudere la porta.
Mio padre era sul letto con la maschera dell’ossigeno; mi si è stretto il cuore a vedere come era ridotto a una larva, doveva ancora compiere 70 anni e sembrava ne avesse 100; mi sono sforzato di sorridere e gli ho chiesto come stava; mi ha risposto con un filo di voce: “Riccardo mio, almeno tu non mi fare domande idiote, io non ho quasi più fiato e invece devo assolutamente dirti una cosa; anzi vorrei dirla anche a Gabriella, ma non so se è possibile” “Ma certo che lo è papà, Gabriella è qui fuori” “Falla venire allora”; mi sono affacciato ed ho chiesta ad Amanda, rimasta li fuori, di chiamare Gabriella; dalla sala di aspetto arrivava solo silenzio, e dopo pochi secondi il mio amore mi ha raggiunto e siamo entrati insieme da mio padre: “Grazie a Dio posso dirvi quello che avrei voluto dirvi da anni; vi chiedo di perdonarmi ...
... se potete, avrei dovuto lottare per cambiare le cose e per vigliaccheria non l’ho fatto; siete una coppia meravigliosa ve lo voglio dire, e sono sicuro che prima o poi lo capiranno anche quei tre testoni di la; Amanda lo ha già capito e anche Barbara lo ha capito; adesso andate, voglio mia moglie soltanto vicino a me” “Papà non devi…..” “Basta Riccardo vai e cerca di ricordarmi sorridendo, almeno tu figlio mio”; mordendomi le labbra sono uscito tenendo Gabriella per mano, e con le lacrime agli occhi ho detto ad Amanda di chiamare mia madre; ci siamo incrociati con lei nel corridoio senza neanche guardarci e ci siamo sistemati nella sala di aspetto mano nella mano, dal lato opposto dei miei fratelli che piangevano con Amanda che cercava di consolare entrambi; dopo neanche un’ora mi è arrivata la voce di mia madre: “Renato …. Renatooooo …. Nooooo …. Amore mio noooo ….. Vita mia nooo …. Dio ti prego noooooo …… noooooooooo” seguito da un pianto convulso e irrefrenabile; senza rendermi conto di niente ho cominciato a singhiozzare sentendo solo l’abbraccio forte di Gabriella che piangeva insieme a me; nel frattempo erano arrivate le mie zie che subito si erano sistemate vicino ai miei fratelli evitando di guardarci, poi è arrivato mio zio Paolo, fratello di mio padre che al contrario mi ha abbracciato piangendo anche lui; avevo una gran voglia di andarmene, ma Gabriella mi ha detto che dovevo aspettare il ritorno di mia madre; abbiamo dovuto aspettare altri dieci minuti prima di ...