1. Possessione silenziosa


    Data: 05/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: FiancodiVenere, Fonte: RaccontiMilu

    ... una scena de ‘Il cuore rivelatore’ di Poe in cui un assassino ogni notte entra nella camera della persona che vuole uccidere e lì lo scrittore si esalta facendo descrivere al personaggio la lentezza esasperata con cui apre la porta e si avvicina per non svegliare la sua preda. Presi spunto da quella storia e con la stessa lentezza le spostai la stoffa che le copriva la fica. Si era ormai schiusa e la stoffa era entrata tra le labbra carnose, per questo si era impregnata ancora più dei suoi umori. Usai la mano libera per tenere le mutandine leggermente al di fuori dal percorso che dovrebbero occupare e con la mano destra ripresi ad occuparmi del ditalino. Seppi di essere stato bravo quando affacciandomi verso il suo viso mi accorsi che ancora non si era svegliata. Non mi arrischiai ad entrarle dentro, ma rimasi sopra le labbra muovendo due dita.
    
    Ormai era completamente calda e bagnata, le sue labbra erano gonfie e schiuse, sentivo che era pronta. Mi abbassai le mutande fino alle ginocchia, usai la mia saliva per bagnare la mia cappella, e subito dopo con gesti decisi agii. Quando iniziai ad abbassarle le mutandine Marika iniziò a svegliarsi, più che altro ebbe dei mugugni sconnessi, non era ancora completamente lucida e non sapeva con certezza cosa stesse succedendo. Comprese tutto nel momento in cui senza alcuna dolcezza la costrinsi a rimanere ferma mentre la penetravo con un colpo solo. Si era completamente svegliata. Ma rimase docile mentre la presi abbracciandoci a ...
    ... cucchiaio. La presi con forza, ma nulla di eccessivo, mi stavo sfogando come un animale. Ero arrivato all’ottava notte del racconto di Poe, era il momento della violenza. Con la mano sinistra le strinsi il collo, con l’altra le tenevo e stringevo un fianco. Grugnivo stringendo i denti per darle colpi decisi. Lei era morbida e calda, sentivo il suo sedere accogliente che si piegava sul mio pube ad ogni colpo che le davo, sentii dai suoi respiri che godeva, ma i nostri occhi non si incontrarono mai quella notte. Rimase docile per tutto il tempo, accettando le mie spinte e spingendo a sua volta verso di me per accompagnarmi. Lei sapeva che mi stavo prendendo quello che era mio e lei stava subendo ciò che meritava, era molto sensuale pensare a questo. Non durò molto, ero molto eccitato da quando avevo iniziato a toccarla mezz’ora prima, così dopo qualche minuto di spinte e grugniti, il mio tono aumentò e le scaricai dentro una notevole quantità di sperma. Aveva accettato di subirmi, ma io sapevo che era stato eccitante per me almeno quanto lo era stato per lei.
    
    In quel momento mi sentii finalmente appagato e rilassato, quella rapida sveltina mi aveva finalmente fatto sfogare dell’astio trasformando tutto in amore. La abbracciai baciandola con infinita tenerezza dietro la nuca, spostando la mano dal fianco alla sua patata che però toccai con dolcezza. Senza masturbarla lasciai la mano sopra di lei come se volessi proteggerla, ascoltando i nostri respiri che si normalizzavano. Il ...