Diario di un rapporto molto particolare. - 8
Data: 02/04/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Voyeur
Trans
Autore: CagedSissyCuck, Fonte: xHamster
CuckolF - Parte quarta
Ieri sera ho seguito il consiglio di Marisa e verso le 22 mi sono buttato sul divano per guadagnare qualche ora di sonno nell’attesa del loro arrivo.
Verso mezzanotte vengo svegliato dalla luce che si accende all’ingresso: sono loro.
Butto dietro al divano la copertina di microfibra in cui mi ero involtolato per dormire e mi precipito ad accoglierli, nudo come devo essere.
Mi inginocchio come da copione, bacio il cazzone di lui attraverso i pantaloni, poi i piedi di lei, e rimango in attesa di istruzioni.
Marisa mi saluta con un semplice “ciao” e se ne va in camera da letto, bull Bruno non mi saluta nemmeno e passa direttamente a comunicarmi gli ordini per domattina:
-Domani voglio il caffè per le 6.30 in punto. Vedi di essere già vestita e pronta ad uscire, fighetta, perché non ho intenzione di aspettare che ti prepari. Ora scompari e non farti più vedere fino ad allora, capito?
Detto ciò, raggiunge Marisa e chiude la porta della stanza.
Me ne torno al mio divanetto e cerco di riprendere il sonno interrotto. Non ci riesco subito; dalla camera da letto, sia pure attraverso la porta chiusa, giungono i gemiti soffocati di lei e i grugniti di lui: scopano.
Sento indurirmisi il cazzo nella gabbietta, o meglio cercare di indurirmisi, perché la birdcage fa il suo dovere per cui, dopo qualche minuto di dolorosa lotta, il mio cazzo si arrende e si dichiara vinto, ammosciandosi.
Rimpiango mentalmente i tempi in cui in situazioni ...
... come queste me ne sarei potuto stare dietro alla porta di camera, in corridoio, a segarmi beatamente, mi rigiro sul divano coprendomi con la copertina...e buonanotte.
*
Alle 6,30 in punto, come richiesto, servo in soggiorno il caffè caldo a bull Bruno. Marisa è di là che dorme ancora. Indosso il solito abbigliamento: sopra impermeabile, pantaloni e scarpe da ginnastica, sotto autoreggenti, perizoma e pettorina. I sandali sono appesi, in una busta, alla maniglia della porta di casa. Li prenderò con me uscendo.
Il viaggio si svolge con le stesse identiche modalità della volta precedente, per cui non mi dilungherò a ripeterle. Unica variante, rispetto alla settimana scorsa, è il fatto che per tutta la sua durata, io passi il tempo maledicendomi mentalmente per aver accettato, stavolta , senza nemmeno l’attenuante di non sapere bene di cosa si tratti.
Una volta arrivati però, invece di essere condotto in casa come mi aspettavo, vengo fatto entrare nel capanno attrezzi. Si tratta di una piccola costruzione (abusiva, credo) in muratura, di approssimativamente 2 metri per 2, edificata a ridosso del corpo di fabbrica principale. Ha un tetto spiovente in tegole piuttosto basso, è dotata di una porticina metallica e ha anche una finestrella da cui penetra un minimo di luce. Dentro ci sono, oltre ad un congelatore acceso, una scaffalatura metallica contenente ogni possibile assortimento di ciarpame, e alcune scope, rastrelli e attrezzi da giardino.
Ci sono stato la settimana ...