1. VOGLIA DI CAZZO A MILAZZO


    Data: 26/03/2020, Categorie: Lirica erotica, Tradimenti Autore: Staff Millù, Fonte: RaccontiMilu

    La libido mi fa pulsar la figa,
    
    Ho tanta voglia di un bel cazzo
    
    Che mi prende, mi fotte e mi castiga.
    
    Lo voglio tosto, grosso e paonazzo
    
    Prodigo di colpi, che non transiga,
    
    Di questi ne vorrei un bel mazzo
    
    Come asparagi al mercato, su quella falsariga,
    
    Sicura che tutti me li spupazzo
    
    Non li lascio tracimare, sono una diga.
    
    La mia passera ha bisogno di strapazzo
    
    E’ bella, è bionda come una spiga,
    
    Dentro con le dita io ci sguazzo
    
    E tutta la mano mi irriga.
    
    Ma non mi soddisfa questo andazzo,
    
    Far da sola non mi intriga,
    
    Non mi basta, necessita un rimpiazzo
    
    Un bel bastone che la metta in riga.
    
    Prendo il bus e vado a Milazzo
    
    Troverò chi i miei bollori mitiga.
    
    E dal portone di un palazzo,
    
    In una via vicino a piazza della Liga,
    
    Sta uscendo un bel ragazzo
    
    Alto, moro, coi capelli a mezzariga,
    
    Mi guarda il culo ed io scodazzo
    
    Convinta che le natiche prediliga.
    
    Si avvicina e propone un intrallazzo
    
    “Huheh! non sono troia miga!”
    
    E mi atteggio in imbarazzo
    
    Come Santa che alta si eriga.
    
    Esita, poi mi offre uno sbevazzo
    
    “Su, dai, vieni” insiste e mi istiga,
    
    “Su in casa mia, sul terrazzo”
    
    Accetto, l’invito mi intriga.
    
    Lo seguo come un razzo
    
    E un pensiero mi rediga
    
    “Questo qui me lo scopazzo,
    
    Voglio che m’imbrigli come fa un’auriga”.
    
    Entriamo, mi siedo sul materazzo
    
    Con la gonna molto in alto, a peldifiga,
    
    Parlo, ciancio, rido e starnazzo,
    
    Le mie cosce lui ...
    ... investiga
    
    Dilettato dal mio schiamazzo
    
    In elogi e lusinghe si prodiga,
    
    Palpa una tetta e pensa che m’incazzo
    
    Non lo sa quanto m’intriga.
    
    Gli sorrido e dei vestiti mi sbarazzo,
    
    La topa mi bolle, come pentola di striga,
    
    E sul letto mezza nuda stramazzo
    
    Mi zompa addosso e sulla patta briga
    
    La sbottona e mi mostra il suo biscazzo
    
    Minchia è un nerbo di 3000 giga!
    
    Grosso e duro, un bel pupazzo
    
    Non vedo l’ora che in me si ridiriga.
    
    Vogliosa, lo agguanto e lo smanazzo
    
    Con due mani, e l’una con l’altra litiga,
    
    Poi con la lingua tutto lo sbavazzo
    
    Lo ingoio come un’aringa suffimiga.
    
    Mi palpa le tette ed è un sollazzo,
    
    Con le mani fra le cosce si prodiga
    
    Mi caccia un dito in culo ed io svolazzo
    
    Con la lingua tutto il corpo mi leviga,
    
    Mi mette a pecora ed io sghignazzo
    
    Sembro la giumenta della biga.
    
    E’ dietro, se non mi fotte io l’ ammazzo
    
    Ma ad infilarlo sto stronzo non si sbriga
    
    Glielo prendo e in fica me lo piazzo
    
    Fatica a entrare, è una gariga,
    
    Mamma com’è grosso sto randazzo
    
    Un gran colpo e tutto dentro si imbriga.
    
    Va avanti e indietro come un turborazzo
    
    Io sono un lago e sembra che naviga.
    
    E fotte, e tromba come un pazzo
    
    Corre come una quadriga,
    
    Io vengo come un fontanazzo
    
    E il mio umore tutto lo irriga.
    
    Poi mi sfonda dove scacazzo
    
    Che dolore! Voglio una lettiga!
    
    Grido, piango, godo, io impazzo
    
    Dio, come fotte sta mezzariga.
    
    Sborra, esce e col culo io strombazzo
    
    E ridiamo dopo tutta ...
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