Vita da cornuto 11
Data: 18/03/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: P1945, Fonte: EroticiRacconti
Preambolo
Potevo, ed era la mia prima intenzione, finirla con il racconto precedente; Ma poi mi sono venuti in mente un finale particolare ed altre fantasie, che riporto di seguito.
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Due settimane dopo, rientro a casa dal lavoro. È seduta in poltrona con una rivista medica tra le mani. “Vieni qui”. Mi allunga una busta estraendola dalla rivista; è aperta, c’è un foglio piegato, lo apro e leggo ‘Test di gravidanza’ e più sotto ‘Positivo’. L’abbraccio euforicamente.
“Ti piacerò con il pancione?” “Non ho mai scopato una femmina gravida e non vedo l’ora di farlo”,
“Ci sono limiti o accortezze che dovremo avere?” “Devo sentire la ginecologa. Comunque per quanto ne so dovremmo poter fare di tutto tranne pratiche estreme ed urti violenti.”
“Ti faccio il culo? Come è messo?” “Son passati cinque mesi dall’ultima inculata. Dovrebbe essere tornato tutto come era prima o quasi. … Fammi un clistere!” Capisco che vuol darmelo in pompa magna.
Preparo il necessario per il clistere; lei va sul letto, si denuda dalla vita in giù e si pone in posizione fetale. Arrivo al letto con tutto l’armamentario, mi spoglio restando con la sola camicia. Mi siedo sul letto facendole poggiare la testolina sulle mie cosce. Bagno di abbondante saliva il cannello simulando un pompino. Glielo infilo ed apro il rubinetto. Un litro di camomilla si sparge nel suo budello. Ne prova visibile piacere. Ce l’ha tutto in ...
... corpo. Tolgo il cannello.
La cullo dicendole parole dolci e oscene; mi dà leccatine sulla cappella che sussulta. Vedo che sta considerandone il grosso diametro: “Mi farà male quando entrerà, ma io lo voglio!”
Mezzora dopo siamo pronti sul letto. Si mette a quattro zampe “Fammi male, castiga questa troia!
Ho il flacone di lubrificante specifico per sodomie lo spargo in abbondanza sul buco del culo; con il dito lo faccio anche penetrare all’interno. Ne spargo l’intera cappella e una parte dell’asta.
Le pongo la cappella sul buco “Ora?” “Ora!”.
Spingo con decisione, con la mano do un leggero movimento rotatorio a trapano. “Ahia! che male… Spingi … punisci questa troia … fammi sentire chi è il padrone …” Queste ultime parole mi esaltano. La cappella è appena passata, con un colpo di reni le ficco dentro tutto il resto. Le ginocchia le cedono; cade in avanti bocconi; la seguo abbracciandole il culo con le mie cosce allargate. Le faccio stringere le gambe attorno al mio cazzo inferocito.
Non c’è rapporto come un’inculata per sentirsi padrone e io sento di essere il padrone. La inculo deciso con spinte lunghe. Mi stendo su di lei e la tengo per le spalle; ha la testa schiacciata sul letto girata da una parte, la lecco nell’orecchio, ha un fremito. Son passato a darle spinte irregolari, in ogni direzione possibile. La mia grossa cappella agitata nel suo ventre fa effetto. Soffre l’inculata e insieme la gode intensamente. “… sono tua … sono tua …”
Passo le mie mani ...