ANGELO, IL CAMIONISTA -prima parte
Data: 03/04/2018,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Gay / Bisex
Autore: Guerra42, Fonte: xHamster
... tra la strada principale e quella dove era parcheggiato il tir. Era un camion molto grande, almeno la motrice dava quel l'impressione. Come tutti i camionisti , anche lui aveva il nome sul gigantesco parabrezza. Si chiamava Angelo. Mmmmmm che bel nome per un uomo nudo, come l'angelo dell'amore cupido !!! Provo a spiare dietro la portiera, e lo vedo andare avanti e indietro , e ammiro quelle gambe massicce , finché si accuccia leggermente e gli vedo quel meraviglioso culo che mai scorderò nella mia vita. Il culo più perfetto che io avessi mai visto prima!!! Duro, sodo, all'infuori quel tanto da formare una esse con la schiena. Peloso tra le chiappe. Sarebbe bastato solo questo per convincermi a tentare un approccio, ma il colpo di grazia lo ebbi nel vedere tra le sue gambe divaricate, di schiena, due grosse palle tonde e dure penzolare a mezz'aria. Dovevo escogitare un modo per conoscerlo e pure in fretta. Il problema era decidere se passare sotto la portiera o fare tutto il giro del tir per arrivare da lui quatto quatto. Era la soluzione migliore, un imbos**ta improvvisa passando sotto la portiera mi sembrava oltre che imbarazzante anche pericolosa. Optai quindi per fare il giro completo del tir, almeno ad una sua reazione negativa avrei avuto il tempo di filarmela di corsa. Ma ancora non bastava. Dovevo fare in modo che lui non pensasse ad un aggressione o cose simili. Anche se di aggressione si trattava. Dunque mi si accese la lampadina. Un idea perfetta che forse avrebbe ...
... funzionato. Mi spoglio nudo anche io!!! Ma si che cazzo, proviamoci. Torno alla macchina e lascio tutti i miei vestiti nel sedile, tranne le scarpe. E parto all'avventura, ignaro delle conseguenze. Cammino velocemente fino a raggiungere il fondo del tir. Faccio un bel respiro e mi infilo tra il camion e la rete ricoperta di foglie che costeggiava tutta la stradina. Cazzo, non ci avevo pensato, era come un lungo corridoio senza via di scampo . Lui mi vede subito. Mi fa cenno di avanzare . Mi avvicino un po' sospettoso. Il sole batteva proprio su quel lato del tir. Accecante. Non riuscivo a vedere bene perché mi impediva di aprire gli occhi. " Vieni pure, avvicinati, ho proprio bisogno di una mano" dice con un timbro di voce profondo ma amichevole. Mi avvicino più rapidamente e alzo lo sguardo. Finalmente vedo l'uomo dal nome così paradisiaco . Alto come me, capelli mori lunghi qualche centimetro, spettinato, barba lunga di un paio di giorni, nera, petto , braccia e stomaco pelosi. Ma il mio sguardo si perde nella sua foresta nera sotto l'ombellico. Mi ricordo' una scultura greca, il LAOCOONTE , non so perché, forse per la perfezione delle proporzioni. Senza farmi domande , mi dice" Mi dai una mano ad appendere la tanica d'acqua su quel gancio così ci facciamo una doccia? Fa un caldo bestiale oggi" . E notando un sacco trasparente di plastica pieno d'acqua con un occhiello da una parte è un tappo nero nella parte opposta, rispondo di sì. " Vedo che hai due spalle grosse, riesci ...