Io lei e sua madre 1
Data: 02/04/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: pigking, Fonte: Annunci69
... posteriore
e dei decolté nero lucido tacco 10.
Mi fermai a osservarla, tipo bava alla bocca.
La conosco, sempre elegante, una femme fatale...
Poi penso, sicuramente è una facciata per attirare clienti nel locale...
La salutai, rigoroso bacio sulla guancia da parte sua, nel farlo, mi butta le braccia al collo,
i seni che mi pigiavano contro, inutile dire che rimasi sorpreso, ci eravamo visti la sera
prima, cosa era questo modo di fare?
Ripeto la conoscevo bene, era espansiva, a volte ingenua, ma mi si accese un campanello.
Nella foga mi fece male con il ferretto del reggiseno bianco a balconcino, che si era rotto
nell'abbraccio, si scusò e ingenuamente slacciandosi alcuni bottoni della camicetta
per metterlo a posto in qualche maniera, si videro i seni ancora sodi e con dei capezzoli
rosei perfettamente tondi, mi casco subito l'occhio e lei se ne accorse e arrossì, sorrisi,
e tutti e due facemmo finta di nulla.
Controllo il bancone, faccio una lista di quel che avevamo consumato la sera prima, poi scendo in cantina per fare il carico e per nascondere quel rigonfiamento imbarazzante
in mezzo alle mie gambe, dovuto all'abbigliamento e al suo modo di fare.
Dopo poco, sento i tacchi di lei picchettare sugli scalini, stava scendendo, forse per darmi
una mano.
Invece era per chiedermi di prendere qualcosa messo in alto su uno scaffale.
Mi prestai volentieri, prendo una sedia e la avvicino allo scaffale, stavo per salire, ...
... quando
mi fermò mettendomi una mano sulla spalla dicendomi, ci penso io...
La guardai stranito, lei unì le gambe, si tirò su la gonna all'altezza delle natiche,
scoprendo quel sedere sodo e rotondo, le calze autoreggenti e un paio di brasiliane
di pizzo nero.
Mi guardò, questa volta per nulla turbata, senza vergogna, mi chiese di avvicinarmi,
sempre con la mano sulla mia spalla, appoggiò un piede sulla sedia, le mutandine avevano preso una piega che faceva leggermente uscire un labbro roseo e umido, mi riguardò, sembrava volesse essere posseduta lì, in quell'istante, in quella posizione, tra scatoloni
e odori di muffa.
Poi di scatto, con un colpo di reni e usandomi come sostegno, salì in piedi sulla sedia,
rivolgendo di fronte la mia faccia la sua figa profumata.
Si girò verso lo scaffale dandomi ora quel sedere favoloso.
D'istinto mi avvicinai, dopo avergli dato un paio di buche anni addietro, quella sera
e in quella situazione, l'avrei scopata volentieri, ma mi fermai al suo, mi tieni per i fianchi,
non vorrei di cadere.
Poi, come se nulla fosse, come un interruttore acceso o spento, trovato quel che voleva
se ne andò.
Sinceramente mi dette fastidio, era una bella donna, non mi aveva mai interessato particolarmente
poi essendo la sorella di Mario, la cosa mi bloccava un po.
Ma quella sera e in quella situazione, l'avrei scopata volentieri...
Comunque in quel periodo le donne non mi mancavano e pensavo, uscito da li alle ...