Lucrezia
Data: 26/02/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
In questo preciso momento lui non la sta neppure degnando d’uno sguardo, eppure all’espressione vigile di Lucrezia non è sfuggito per un attimo quell’occhiata evocativa e simbolica che poco prima lui le aveva lanciato. Era come un’affilata lama di fuoco e di ghiaccio messe insieme, visto che le ha incendiato in un istante ogni tentativo di difesa, ogni residuo di cultura, di quella dottrina e di quell’istruzione peraltro bacchettona, puritana e rigida, che si porta ancora oggigiorno appresso dentro di sé. Il marito, che attualmente giace come d’abitudine stravaccato al suo fianco, per di più appisolato sullo sdraio vicino all’ombrellone nella pigra siesta pomeridiana, ha rinunciato ormai da diverso tempo di controllare il proprio aspetto fisico, per il fatto che adesso è diventato realmente un uomo obeso. Gli anni sono trascorsi, sono perciò rimasti soltanto quei due grandi occhi azzurri e chiarissimi, due pugnali uguali, quelli che vent’anni prima l’avevano trafitta al cuore immobilizzandola, mentre lui allora ben conscio del proprio fascino non aveva esitato un istante a infilarle le mani sotto la gonna. Birbante, maledetto e sciagurato.
Lei quell’istante se lo ricorda ancora nitidamente dopo tutti questi anni, però le viene anche da ridere, sperimentando e verificando come capita di pensare a un aggettivo ormai così fuori luogo e fuori tempo: maledetto, mascalzone e sciagurato per l’appunto. Ebbene sì, perché a ben vedere, in quell’occasione lui aveva ...
... pensato bene di metterla subito incinta e quella colpa, se di colpa si può soppesare, si era infissa nel cervello per tutta l’esistenza lasciandole concludere e intendere il sesso come un qualcosa di diabolico, di malvagio e di sporco, da eludere e da sfuggire con tutte le sue forze. A lei il sesso portava soltanto dispiaceri, guai e infelicità, infatti, a completare la misura per colmo d’ironia trascorso poco più d’un mese dalla nascita del primo figlio, il marito l’aveva immediatamente ingravidata una seconda volta cancellandole e sopprimendole definitivamente dal buonsenso anche il ricordo e il rimpianto delle discontinue e persino delle rare occasioni nelle quali lei era riuscita a godere.
Adesso rimanevano soltanto i fastidi, i guai, l’infelicità e le privazioni, perché per le loro già scarse finanze e due figli avuti nell’arco di così breve tempo, avevano dimostrato e rivelato la rinuncia per qualsiasi tipo di lusso, giacché il modo di vivere di Lucrezia si era ben presto condensato riducendosi a una ostinata, sgradevole e affannosa ricerca di giungere con oculatezza e con un’attenta vigilanza alla fine del mese. Lei in quella congiuntura, aveva pertanto deliberato e infine apertamente concluso, che l’atto sessuale poteva benissimo addirittura non intercorrere né sussistere, in quanto lo praticava soltanto raramente tra l’altro dietro l’assillante e talvolta la pressante insistenza del marito senza la minima complicità né alcuna partecipazione emotiva, sempre tesa a ...