Condotta forante [Autobiografico]
Data: 23/02/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Ci pensavo diffusamente da parecchio tempo, lo speculavo ampiamente con molta caparbietà come quando una determinata cosa te l’immagini focosamente che si verifichi, in seguito in modo talmente impensato e insperato essa avviene, quando ormai non ci fai più assegnamento né l’attribuisci coerentemente come tale. Da qualche giorno, infatti, era giunta presso il nostro corso scolastico una giovane ed espansiva ragazza di ventisette anni d’età di nome Elisabetta, dal momento avrebbe dovuto intrattenerci, aiutando nel contempo la nostra prediletta veterana docente. Elisabetta, invero, da pochissimo approdata nella sede scolastica, aveva rapidamente suscitato un inatteso quanto lascivo e vizioso putiferio, perché squadrandola attentamente la sua avvenenza era fuori dal normale e la sua indole peraltro ammodo e garbata ti disorientava, in aggiunta a ciò circolavano multiformi peripezie sulla sua trascorsa esistenza di poco di serioso.
Quel giorno era effettivamente assai torrido, lei indossava un indumento attillato, mentre i suoi capelli s’appiccicavano di frequente sul viso, essendo accaldata a causa di quell’alta e insopportabile temperatura. Io abbozzai a osservarla, la squadravo in verità ininterrottamente in modo sentito con uno sguardo bucante e perspicace. Elisabetta era realmente deliziosa e leggiadra, il suo fascino compariva in ogni suo gesto, lei questo lo sapeva, ma pur ignorando quest’aspetto, con questo fatto ci prendeva gusto. Io avevo gradualmente acquisito ...
... esperienza, gradualmente l’avevo conosciuta, in quanto ci eravamo molto avvicinati, grazie un mio progetto di studio, giacché adesso sapevo dove abitava, avevo il suo numero di cellulare e inoltre potevo andare da lei quando volevo.
Io squadravo da più di trenta minuti le sue grazie esaminandola con meticolosità, lei se ne accorse e iniziò a baloccarsi prontamente di me. Debuttò facendomi dei sorrisi, dopo intraprese a giocherellare con la sua maglia, per il fatto che si tastava lievemente i capezzoli e poi di scatto la ritraeva, ma non aveva di certo finito. Afferrò la sua bottiglietta dell’acqua stappandola a rilento facendo passare il suo dito sul foro della bottiglia in maniera circolare, poi prima di bere, senza farsi accorgere diede una leccata alla bottiglia e tirò giù un sorso d’acqua. Nel vedere tutto questo io avevo reagito prontamente d’istinto e il mio cazzo aveva iniziato a gonfiarsi, sollecitai la docente di poter andare al bagno, sperando che anche Elisabetta mi seguisse. Mentre uscivo dalla classe il mio vagheggiamento in modo insperato s’avverò, perché Elisabetta nel contempo palesò alla docente che anche a lei aveva bisogno di recarsi in bagno, in tal modo uscì subito dopo di me, avviandosi celermente verso i gabinetti e io la seguii, lei entrò per prima io immediatamente dopo, perché subito dopo lei appreso chiuse la porta a chiave.
Al momento eravamo faccia a faccia, mi sembrava un miraggio, un incantevole abbaglio, lei mi diede un bacio appassionato, ...