1. La mia esperienza di traditore tradito, parte 7


    Data: 23/02/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Tradimenti Voyeur Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... sotto l’ombrellone stava accadendo la stessa cosa, ma le risate e i gesti dei ragazzi facevano pensare che dicessero ad Angelo: smettila di dire stronzate. Chissà cosa gli raccontava? Ad un certo punto lui mi sembrò un po’ incazzato ed io curioso inforcai la mia “cuffia”, ma la conversazione era terminata e riuscii solo a sentire lui dire: non mi credete? Adesso vi faccio vedere; e il suo viso era rivolto verso mia moglie. I ragazzi si erano zittiti sorpresi dalla sua irruenza Prese il telefono ed armeggiò. Qualche istante dopo mia moglie aveva il cell in mano e leggeva qualcosa. Anna attese qualche minuto poi disse: vado ai servizi. Io : ok . Dopo poco anche Angelo e i ragazzi si alzarono ed andarono verso il bar. Non mi sentivo tranquillo e dissi a Chiara: vado a fare un giretto anch’io, guardi tu i bimbi?. Come al solito, gentile, disse: vai tranquillo, ci penso io. Recuperai il mio zainetto e facendo un giro largo andai ad appostarmi dove potevo vedere quel posto in cui l’avevo visto sul muretto con mia moglie. Era il posto più defilato vicino agli ombrelloni e pensai se avessero voluto fare qualcosa si sarebbero recati li. Era dietro le cabine , potevi curare chi veniva dal sentiero ed era abbastanza isolato da renderlo sicuro da improvvise visite. Come pensavo arrivarono , ma non si fermarono andarono più avanti inoltrandosi e sparirono alla mia vista. Immaginai subito dove fossero andati, dovetti cambiare la mia posizione aggirando le cabine. Li vidi ,erano fermi in ...
    ... uno spazio sabbioso dietro le cabine .C’era solo un punto d’accesso e da li si controllava chi dovesse arrivare; era ancora più sicuro, riservato, dell’altro posto, ma per arrivarci dovevi conoscerlo.. Doveva averlo scoperto gironzolando alla ricerca di qualcosa di simile. Per accedervi dovevi andare alle docce che erano arretrate rispetto le cabine e da li c’era un passaggio laterale che ti portava dietro uno stretto corridoio che poi si allargava in uno spazio circondato da pini e macchia mediterranea selvaggia dove non passavano sentieri. Per andarci o passavi dalle docce o dovevi infilarti nella macchia, ma l’avresti fatto solo perché dovevi avere un motivo per andare li. Ed io l’avevo e stavolta avevo il microfono direzionale con me. Ero dietro un folto cespuglio a 15/20 metri da lui e lo vedevo chiacchierare con i due ragazzi. Si fermò nel punto di osservazione rivolto alle docce mentre i ragazzi arrivarono nello spazio pochi metri più in là. Puntai subito l’antenna e sentii distintamente le loro voci. Uno diceva: ma che ci facciamo qui? Ed Angelo : aspetta e vedrai. L’altro, più irrequieto : andiamo via, non mi piace questo posto. E Angelo: solo due minuti e poi andiamo. Vi ho portato nella mia garconniere e lo disse ridendo. All’improvviso fece un cenno per chiedere il silenzio. Arrivava qualcuno? Qualche secondo e vidi mia moglie comparire. Quel giorno indossava un costume nero che evidenziava tette e l’abbronzatura. Era abbastanza sgambato da mostrare l’attaccatura ...
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