Patty porcellina 02
Data: 18/02/2020,
Categorie:
Tabù
Autore: pattytits, Fonte: xHamster
Passai la notte tranquilla, temevo Gianfi venisse a m*****armi, ma forse per presenza in casa dei suoi e dei miei genitori, non lo fece. Quando mi svegliai, erano quasi le dieci, il suo letto era vuoto, ma sentivo rumoreggiare in bagno. Gli altri abitanti della casa erano già in spiaggia; scesi in cucina per fare colazione. Ero seduta guardando distrattamente la televisione, voltando le spalle alla porta e mi accorsi di mio cugino solo quando, giunto alle mie spalle, mi infilò le mani nella scollatura per palparmi le tette.
- come sta la mia cuginetta preferita? -
- Gianfi! Cosa fai, lasciami stare -
- non mi sembrava ti dispiacesse tanto ieri sera -
Le sue mani si muovevano liberamente, dapprima palpeggiandomi poi cercando i capezzoli che prese tra le dita, stringendoli
Patrizia è mia cugina, va al liceo, io sono più grande di lei e sono all'università. E' sbocciata in questi ultimi due anni: non so da chi abbia preso i capelli biondi e gli occhi azzurri, in casa non ce n'è; mio zio ha sempre preso in giro mia zia per questo, accusandola di averlo tradito. Ha una bocca ampia con due labbra carnose che secondo il mio amico Marco sono perfette per succhiare..E' alta poco più di un metro e sessanta; su una figura abbastanza minuta spicca un bel paio di tette, non sono un esperto, ma direi una quarta piena. Due gambe snelle e un bel culo completano la sua figura.
Ho sempre considerato Gianfi come un cugino, ma dopo l'esperienza della scorsa serata lo guardo ...
... diversamente; le sue mani sul mio corpo mi imbarazzano ma mi eccitano più di quanto non voglia riconoscere.
- ti prego, stai fermo -
Ma i miei capezzoli duri dicevano il contrario. Mi girai verso di lui, aveva solo i pantaloncini del pigiama sotto i quali era impossibile non notare la sua erezione.
Mi fermai forse un momento di troppo a guardarlo..
- prendilo -
- no Gianfi sei mio cugino, non posso ...-
- dai, non aspetti altro -
Le lasciai un capezzolo e mi scoprii, lo sguardo di Patrizia me lo aveva fatto venire ancora più duro; le presi una mano e gliela misi intorno al mio cazzo, guidandola.
- ora vai avanti da sola, qualche sega l'avrai fatta ai tuoi amici -
- Gianfi... ti prego -
- le hai fatte o no? -
- si -
- dai che sei brava -
- non...mi fai male -
Avevo la sua tetta in mano e gliela stavo strizzando, mi piaceva farlo, mi dava un senso di possesso nei confronti di Patrizia. Stringevo e lasciavo, stringevo e lasciavo, ogni volta più forte, alla fine cedette e cominciò a segarmi.
Gianfi aveva un bel cazzo, non che ne avessi visti poi tanti, iniziai a masturbarlo; lo avevo proprio all'altezza del viso, era completamente scappellato, il glande era grosso, scuro. Mi teneva le mani sulle spalle, le tette si muovevano morbidamente a causa del movimento della mia mano. I capezzoli spuntavano duri sotto il tessuto sottile.
- toglila – mi disse riferendosi alla maglietta che usavo per la notte
- no.. dai.. potrebbe arrivare ...