1. Cronache vere di una mamma modello – Vengo (per un caffè) e scappo


    Data: 05/02/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: Mister_Pink, Fonte: RaccontiMilu

    “Vengo per un caffè e scappo”. In realtà, quello che era di per sé già un haiku estremamente ridotto, alla fine avrebbe potuto tranquillamente subire un’ulteriore riduzione per un totale di dodici lettere: “Vengo e scappo”. Si erano scritti da appena un giorno, ma quel corpo atletico, possente, non un filo di grasso, ma tanti, davvero tanti muscoli che lui aveva sapientemente messo in mostra su quel sito dove ormai lei passava le notti (e anche buona parte del giorno, va detto), le avevano fatto accelerare i tempi. E così, messaggio dopo messaggio, le cose avevano subìto un’accelerata improvvisa. Il fatto poi che lui abitasse ad appena 15 chilometri da casa sua e che suo marito in quei giorni fosse via, unito al fatto che la mattina la casa era libera da figli e altri disturbatori, era stata la mossa decisiva: “Mi vieni a trovare venerdì mattina?”. Il sì non si era fatto attendere a lungo. Poi, il giorno dopo le cose erano precipitate ulteriormente. “Ho una piccola pausa a fine mattinata, interessa?”. Questa volta era stata lei a rispondere subito di sì. E la mattina era trascorsa con la figa bagnata dentro alla quale troppo spesso indugiavano le sue dita, i capezzoli già sporgenti di loro ancor più duri del solito, la scelta del vestito. Cosa mi metto? aveva passato a chiedersi. Aveva optato per un vestitino leggero blu a fiorellini che la faceva sembrare una ragazzina, invece di quella donna di poco oltre 40 anni che sapeva ancora attirare gli sguardi di molti. E che ...
    ... negli anni passati aveva attaccato parecchi scalpi alla propria cintura (ma queste sono storie che racconteremo e che chi avrà la curiosità a pazienza magari si diletterà a leggere). Quando ormai lui avrebbe dovuto arrivare, un messaggio. “Cazzo, ho un impegno improvviso in ufficio, ma ormai sono a metà strada e io ho voglia di conoscerti”. “Fai quello che preferisci” gli aveva risposto, delusa e già immaginando il peggio. “Vengo per un caffè e scappo”. A fatica aveva trovato la strada tra i campi di quel paese al confine tra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, ma quando lei gli aprì il cancello del cortile, fu tutto un susseguirsi di eventi dei quali lei perse immediatamente coscienza. Non fece in tempo ad aprire la porta che lui entrando di corsa era già in salotto, non le disse nemmeno buongiorno, la prese, la girò, la rigirò e la sbatté sul tavolo del soggiorno, quel tavolo di legno che tante volte aveva ospitato le cene della sua famiglia, parenti, figli, amici, e che all’improvviso divenne il talamo della loro prima volta. Quando le mutandine furono abbassate non se ne accorse nemmeno, ma invece si accorse del cazzo che, in un colpo solo la penetrò vigoroso e possente. Qualche colpo affannato, poi all’improvviso lui uscì ancora da lei, la girò a 90 sempre sul tavolo e nuovamente il cazzo tornò a riempirla la figa, con botte sempre più vigorose. Lei, preda del maschio, si trovò alla mercé di quel cazzo che entrava e usciva, le mani a bloccarla e schiacciarla saldamente sul ...
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