La commessa di scarpe
Data: 15/01/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: LindaPollini, Fonte: Annunci69
... poteva mandare Gloria, l’altra commessa, perché proprio a me?” pensava
Arrivata alla Reception le venne in mente che non sapeva nemmeno il nome. Fece per farfugliare qualcosa ma l’addetto la anticipò.
“I Signori gradirebbero fossero portate direttamente in camera, la stanno aspettando. Stanza 69, 3° piano”
A Simona ora “fumavano” un po’.
Un misto di pensieri ed emozioni la attraversavano.
Non ultimo comunque il pensiero di rivedere la Signora.
Attraversata la Hall prese l’ascensore. Man mano che saliva i piani alla stessa velocità l’emozione si impadroniva di lei.
Sentiva che alcune gocce avevano bagnato lo slip.
Durante la camminata per cercare la stanza aveva pensato di lasciare i bustoni davanti alla porta, bussare e quindi scappare.
“Si, si, questa è l’idea migliore” si disse
“Mi sto facendo un film assurdo”
Bussò, le sue gambe si bloccarono, non riuscì a fare nulla di ciò che si era ripromessa.
Venne l’uomo ad aprire. In camicia faceva la sua bella figura.
Torace bello sviluppato, due braccia forti, sorriso accattivante. Un uomo di tutto rispetto, di quelli che le donne si girano a guardare...
Le fece cenno di entrare. Lei voleva scappare, le sue gambe non rispondevano ai comandi, nemmeno dalla bocca era impossibile emettere suono.
Il corpo si mosse, verso l’interno della stanza. La porta si richiuse dietro di lei.
“Ci scusi, mia moglie gradirebbe dei consigli da lei” disse l’uomo, come se fosse una cosa del tutto ...
... normale.
“Da me?” fece Simona del tutto imbarazzata.
“Si certo, da chi altrimenti? “ ribattè l’uomo, mentre versava due bicchieri di qualche liquore.
Simona era una modesta bevitrice e non lo tollerava molto l’alcool. In un altra situazione avrebbe rifiutato, ma ora sembrava una “salvezza”.
Improvvisamente usci la Signora.
Un vestito argentato con gonna al ginocchio anteriormente e posteriormente continuava fino a terra.
Necessitavano dei bei tacchi alti.
Non pensò per nulla alla strana situazione, si immedesimo quasi automaticamente nella commessa di scarpe.
Andò decisa ed estrasse la scatola e si precipitò ai piedi della signora ferma al centro della grande stanza.
Simona prese il piede in mano. Con l’altra mano prese la scarpa e fece per infilarla.
La scena vista da fuori poteva sembrare quella del principe che prova la scarpina a Biancaneve.
Il marito pose un elegante sgabello alla propria consorte.
La scena si ripetè.
Ora Simona si trovava con questo piede, ora non più velato dall’autoreggente, in mano, con il viso a pochi centimetri.
Il profumo della pelle di quella dama le dava i brividi.
In attimi che si dilatarono nel tempo, Simona, avvertiva, mediante il tatto della propria mano, la consistenza di quel piede.
Ne avvertiva il profumo. Si accorse che automaticamente aveva amplificato la sua inspirazione per trar maggior giovamento da quel profumo.
Deglutì.
Alcun pensiero le passava per la testa in quegli attimi.
La mano ...