1. Ho tradito per continuare ad amare


    Data: 02/01/2020, Categorie: Tradimenti Autore: albert1010, Fonte: Annunci69

    ... cosce il liquido della mia eccitazione. La gonna ni era risalita sulle ginocchia.
    
    Lui disse. Hai una bocca divina. Ti offendi se ti chiama troia o puttana?
    
    Poco da dire, era il nostro ruolo nel nostro rapporto. Io e lui eravamo puttana e puttano perché negarlo?
    
    Gli dissi: fai e di quello che vuoi.
    
    Allora se e così masturbati, fatti un ditalino mentre lo succhi.
    
    Forse aspettavo solo che lo proponesse perché subito la mia mano si infilo sotto la gonna, i collant e le mutandine per raggiungere la mia bagnata passera che parve aprirsi per accogliere le mie dita. Continuai a leccarlo mentre giocavo con la mia clitoride.
    
    Lo spompinai a lungo e dovetti mettere le ginocchia a terra per sostenermi.
    
    Si accorse della mia stancante e dolorosa posizione e mi fece alzare.. Si mise lui in ginocchio davanti a me, mi sollevò la gonna e con un gesto improvviso che in quel momento non capii mi strappo dal davanti le collant . Poi tirò verso il basso le mutandine facendomele poi uscire dai piedi infine, finalmente, mise la bocca e le dita dentro la mia passera. Gemevo di piacere e già pensavo che tra poco avrei accolto tra le cosce il suo membro.. Fece squasso della mia passera , mi pareva di sentire lo sciaquettio dei miei umori. Dopo si alzò. Fu lui freneticamente a spogliarmi ed a spogliarsi. Mi tolse tutto, era nuda al suo sguardo. Disse: sei bella. Per la prima volta potei guardarlo interamente nudo. Aveva un bel fisico. Era alto, le membra proporzionate, il petto ...
    ... muscoloso, solo un leggero accenno di pancetta. Il petto aveva una leggera peluria, un cespuglio di peli neri alla base del pene ed anche sulle gambe la peluria era limitata.
    
    Il membro si stagliava verso l’alto, rigido, andando a superare l’ombelico. Il suo tronco era liscio e venato di forma normale. La sacca dei testicoli era grande. Il glande pareva la cappella di un fungo, in proporzione al tronco mi pareva più grosso del normale.
    
    Mi si avvicinò e aiutato dalla mano mise il pene tra le mie cosce facendolo strusciare avanti e indietro sulla passera che si bagnò ancor più.
    
    Mi disse: hai voglia, mi stai bagnando il cazzo. Dillo che lo vuoi. Dillo.
    
    Non dissi nullo, ma i miei gemiti al suo strofinare dicevano cosa volessi.
    
    Allargò con le dita la mia vulva e ci intinse il glande. Sentii la mia vagina aprirsi alla cappella che si faceva strada, mentre lui con un sorriso di soddisfazione continuava a chiedermi: “ti piace è?”,
    
    Quel modo nuovo di fare sesso mi dava una libidine superiore ai rapporti precedenti.
    
    Entrava ed usciva solo con il glande dalla mia intimità. Poi si sedette sul bordo del letto, i piedi poggiati a terra e mi invitò a sedermi su lui. Allargai le gambe e lentamente mi calai sul suo cazzo. Si fece strada lentamente in me sino a sentirlo urtare il collo dell’utero. Che sensazione unica.
    
    Disse: scopami.
    
    Lo scopai. Lo cavalcai, ma senza farlo arrivare in fondo. Troppo acuto era il dolore. Godevo allo scorrere del suo bastone e non trattenevo ...
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