1. Io, mio fratello e la sua ragazza


    Data: 27/12/2019, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... stimolandomi e facendomi emettere succhi copiosi che bagnano l’asciugamano che, per fortuna, mi sono ricordata di mettere sul divano. E’ quasi il momento: mi rimetto sdraiata sulla schiena, le gambe in alto spalancate oscenamente, la sinistra, ora con tre dita, che si muove avanti e indietro in me, la destra che &egrave andata ancora sul clitoride. Ci sono quasi e gemo continuamente aspettando l’esplosione dei miei sensi.
    
    Il rumore della porta che si apre, risate, passi veloci e una biondina dai capelli lunghi entra nel salotto. Sbarro gli occhi vedendola, paralizzata dalla sorpresa. Si sta togliendo la camicetta, vedo i globi dei suoi seni ballonzolare. Ha la testa girata indietro e ride. Quando guarda in avanti si blocca, un braccio ancora nella camicetta. La riconosco: &egrave la ragazza di mio fratello. Lui &egrave due metri dietro di lei, la sta rincorrendo mentre si toglie a sua volta la camicia, quasi va a sbattere contro di lei prima di vedermi e bloccarsi a sua volta. Riprendo coscienza della situazione e afferro i jeans cercando di coprirmi con essi racchiusi tra le mie gambe ora serrate. Muoio di vergogna a essere stata sorpresa così, nella mia intimità più nascosta, e vedo arrossire anche lui.
    
    – Ma” Monia, che stai facendo? ‘
    
    Vorrei rispondere rabbiosa:
    
    – Con le cosce spalancate e tre dita nella figa, secondo te che sto facendo? ‘
    
    Non ci riesco, la frustrazione di aver dovuto smettere sta diventando rabbia, ma &egrave ancora maggiore la vergogna. ...
    ... Lo fa per me la sua ragazza, con tono ironico:
    
    – Sta facendo prendere aria alla sua micina, no? ‘
    
    La guardo fissa: non la conosco bene, &egrave da poco che sta insieme a Marco, mio fratello. Ci avrò scambiato cento parole al massimo. So solo che si chiama Ginevra ed ha 19 anni. Mi osserva con occhi divertiti e mi pare, un pizzico di malizia. Parla con voce sfrontata:
    
    – Scusaci Monia, pensavamo che non ci fosse nessuno e”. beh, siamo qui per la stessa cosa che stavi facendo tu ‘
    
    – Io’.. mi dispiace” adesso vado via”’ –
    
    Mi vergogno sempre più. Comprendo il perché si stavano spogliando: sono tornati a casa per fare sesso pensando di essere soli, togliendosi gli abiti appena entrati, probabilmente per buttarsi sullo stesso divano dove sono io, e hanno trovato me in quella posa, esposta ai loro occhi, senza possibilità di inventarmi una scusa.
    
    – Credo che quei jeans siano da lavare ‘
    
    Mi si &egrave avvicinata a un passo, ha finito di togliersi la camicetta. Vedo i suoi grossi seni racchiusi in un reggiseno rosso con inserti in pizzo nero. Ho un completo simile: lo metto quando voglio eccitare il mio ragazzo.
    
    Abbasso lo sguardo e vedo ciò che ha visto lei: le gambe dei jeans, a contatto con la mia micina fradicia, si sono bagnati. La macchia &egrave evidente. Ho la testa che mi gira ma quel che mi sconvolge &egrave la sua mano che si appoggia al mio seno lasciato scoperto dalle braccia. Mi stringe piano il capezzolo e una scarica elettrica mi colpisce. Ho i ...
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