1. memorie di un single; la tardona


    Data: 25/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: demaranto, Fonte: RaccontiMilu

    ... accompagnati da un tremolio e sussulto di tutto il corpo. La lasciai a smaltire il piacere con calma sul tappeto e mi accomodai sulla poltrona. Appena cominciai a vedere che il respiro si era regolarizzato mi avvicinai a lei, la feci alzare e l’adagiai sul divano di lungo, le misi uno dei cuscini sotto la testa. Durante questo tempo lei aveva gli occhi chiusi, di tanto in tanto li riapriva e mi guardava, aveva gli occhi rigati da lacrime e disse: – Grazie…….. – Adesso riposati ne hai bisogno ……… io vado……. Ti chiamo e ci vediamo al più presto…. – A proposito continua con la masturbazione, ma non esagerare…….. Le diedi un bacio sulla fronte e andai via. Venne la domenica, finalmente una bella giornata, decisi di andare al mare dove mi trattenni fino alle sedici, mentre stavo tornando a casa ricevetti un suo messaggio, voleva sapere se ci vedevamo nel pomeriggio. Risposi con un secco si senza dare orario. Me la presi con calma, una doccia, mangiai qualcosa e verso le diciotto andai da lei. Non entrai neanche in casa che le dissi: – Ti avevo detto di aspettare che io mi facessi vivo ? o no ? Non le diedi il tempo di rispondere che la trascinai nel salone la spinsi sul divano le aprii la vestaglia, mi abbassai i pantaloncini e tenendola la bocca aperta le misi il cazzo in bocca. Premendole la testa sul mio pube. Inizialmente, dato le dimensioni le fu facile tenerlo tutto in bocca, ma poi il calore della sua bocca e la lingua che solleticava, cominciarono a farlo indurire così ...
    ... che ergendosi le usciva dalla bocca. Ma io non contento continuavo a trattenerla e a premere la mano sulla nuca, cominciò a tossire e ad avere conati di vomito e dei grugniti lamentosi. Allora mi fermai un po’. – Respira col naso ……. E diedi un’altra spinta. Delle lacrime scendevano sulle guance, allora tirandola per i capelli la feci arretrare, per poi darle un’altra spinta, ancora indietro e ancora avanti, il naso stava a pochi centimetri dal mio pube, aveva gli occhi arrossati, della saliva usciva dai lati della bocca colando sui seni e fermandosi sulle gambe. – Ti sto scopando la bocca …….. e tra poco ti sborrerò in gola …….. Alle mie parole alzò gli occhi, rossi e lucidi di pianto, cercava pietà, forse voleva che mi fermassi o che almeno non fossi così brutale, ma il bastone esigeva il suo tributo, dopo forse la davo la carota. I suoi seni e le gambe erano pieni di saliva, le schiaffeggiavo piano i seni facendoli dondolare e sobbalzare e, mi pulivo le mani sporche di saliva sui suoi fianchi, ogni tanto lo toglievo dalla sua bocca per farla respirare meglio per un po’ ma, poi implacabilmente ricominciavo. Ed ogni volta che ricominciavo lei si lamentava di meno. Ormai non le spingevo più la testa, aveva messo le mani dietro al mio culo ed era lei a farsi scendere sempre più il cazzo in gola. Avevo ragione ad usare il ”bastone e la carota” , le piaceva essere sottomessa, usata, questo la eccitava. Infatti aveva allargato le gambe e intrufolato un dito dentro di se. Con una ...
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