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La telefonata galeotta
Data: 23/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: -, Fonte: RaccontiMilu
Mi telefoni e mi dai appuntamento per la mattina sucessiva: alle 9 puntuale.Il tono è autoritario ma dolce.Ci siamo conosciuti su internet alcuni anni fa. Ci siamo telefonarti più volte, conosco la tua casa dalle tue descrizioni e dalle foto …. Ma domani è il primo incontro di persona.Mattina. Ore 8,30. Tra poco sono la lui. Mi assale il dubbio: sto facendo la cosa giustaPiù mi avvicino e più mi assale la paura. Torno indietro. No sono qui e andiamo avanti.Con questi pensieri giungo al cancello della tua casa. Un cancello in ferro battuto rivestito fa una lamiera per impedire sguardi indiscreti Ai lati parte un muro di cinta in mattoni alto circa 2 metri.Non faccio in tempo a scendere dalla macchina per suonare che il cancello si apreOltre l’ingresso di stende un viale alberato … passo il cancello lentamente. Mi assale ancora il dubbio di andare via.. Non è più possibile! Il cancello si è chiuso alle mie spalle.Proseguo lungo il viale inghiaiato e giungo ad uno slargo dove si erge la tua dimora. Una casa stile imperiale.Al piano terra una gradinata porta al patio circondato da una serie di colonne. Al piano di sopra una fila di finestre fa bella mostra di sé.Eccoti venirmi incontroMi fai segno dove pareggiare.Mi apri la porta da vero gentiluomo.ScendoTi salutoLa paura è passata. Mi abbracci e mi baci.Entriamo in casa. Un bellissimo salone ci accoglie. Ci sediamo su un divano e mi offri un caffè bollente.Parliamo della casa è di come divertirci. È un attimo! Sento uno ...
... scatto e due cinghie escono dalla schienale e si agganciano dall’altra parte.Sono legata al divano. Bloccata! La paura mi assale! Che stupida che sono stata!Ti chiedo di liberarmi ma tu mi passi dietro e mi metti un bavaglio.Poi mi metti le polsiere e uniscì i due polsiCerco di liberarmi la le cinghie stringono bene.Mi toglie le scarpe, alzi la gonna e mi sfili le autoreggenti di pizzo e dici,: “meglio non rovinarle”.Mi accarezzi la pelle delle gambe ed un brivido mi assale. Le tue mani salgono lungo le cosce… Ma poi ritorni verso i piedi.Mi metti le cavigliere unite da un pezzo di catena. Mi metti una corda fissata alle polsiere e poi la fissi da qualche parte che è fuori dalla mia vista.Ad un tuo tocco le cinghie che mi legano al divano si tolgono.Mi fai alzare e mi ordini di camminare. Posso fare solo dei passi corti: quanto consente la catena. Cerco di oppormi ma la corda che lega i polsi inizia a tirare. L’hai fatta passare ad un anello fissato alla scala che porta al piano superiore.Mi accorgo che la corda viene arrotolata da un argano e io sono trascinata verso la scala.Mi ritrovo sotto la scala con le braccia fissate in alto.Mi sgancii un polso. Mi tiri su la maglietta e mi sfila il braccio che dopo rifissi alla scala. Fai la stessa cosa con l’altro braccio. Mi ritrovo con il reggiseno che non togli perché è, come fa tua richiesta, senza bretelle.Mi sfili la gonna.Le tue mani sfiorano la mia pelle. È un susseguirsi di fremiti.Mi slacci il reggiseno …. Mi stringi i ...