1. LO SAI CHE NON PUOI


    Data: 14/12/2019, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Autoerotismo Autore: osservatore53, Fonte: RaccontiMilu

    Lo Sai Che Non Puoi
    
    Sono passate le tre, quando la sento rientrare. Si è tolta i tacchi, cercando di
    
    non fare rumore; entra nella nostra camera e si spoglia lentamente.
    
    Mi chiedo, come possa pensare che io dorma veramente? Sicuramente lo sa, lo avverte che la osservo di nascosto, con gli occhi semi chiusi, mentre si sfila la gonna, togliendosi la camicetta, sgancia il reggicalze, sfilando le calze senza sganciarle dagli elastici, lasciandole poggiate sulla poltrona in bella vista; lei sa della mia passione per le calze: una volta, scherzando, me le ha fatte indossare; che bella sensazione!
    
    Faccio appena in tempo a scorgere il completo nero, che le ho regalato per il suo onomastico, che scappa in bagno; la sento farsi una doccia veloce.
    
    Mi alzo, prendo fra le mani le calze odorandole, accarezzo il reggicalze, avverto brividi.
    
    Non riesco mai a dormire, quando lei esce con Massimo: da due anni il suo nuovo amante; lei sostiene che non dovrei pensarci o, perlomeno, cercare di non pensarci.
    
    La sua soddisfazione la noto nel suo sorriso; nell’immaginarmi a casa
    
    ad attenderla sveglio, logorandomi e pensandola fra le braccia del suo amante, molto più dotato di me, che la fa godere; quello che io, ormai non riesco più a fare e, per questo la lascio libera fra le braccia di altri.
    
    Daniela ha capito la mia indole e, a modo suo, mi fa godere, umiliandomi, facendomi soffrire; amo questa donna che mi ama a sua volta.
    
    Quando torna in camera fingo ancora di ...
    ... dormire. è un gioco con delle regole non scritte; solo un gioco, dolce e crudele, allo stesso tempo.
    
    Amo mia moglie; la vedo nuda e…. bellissima.
    
    Cerca un paio di mutandine ed una maglietta, per venire a sdraiarsi vicino a me, al mio fianco.
    
    Si stende sul letto ed inarca la schiena per infilarsi le mutandine bianche; seduta, si infila una maglietta e, girandosi verso di me, mi sfiora appena la fronte con un bacio.
    
    Fingendo di svegliarmi, mormoro assonnato un “ciao amore”…
    
    Lei si gira dall’altra parte, sussurrando “amore dormi, è tardi”.
    
    “Tardi”?! Serve a sottolineare, forse involontariamente, quello che entrambi sappiamo. Che è stata fino a tardi dal suo amante, come capita spesso.
    
    Il cazzo mi pulsa, le labbra secche, i miei pensieri la vedono che fa godere con la bocca Massimo; l’immagino con la fica piena di sborra, come potrei dormire?!
    
    Mi avvicino a lei da dietro, la bacio sul collo, facendo scivolare la mano, sui fianchi.
    
    Lei si gira, supina “cosa fai amore?”
    
    La bacio sperando di trovare le tracce dell’altro, ma, come sempre, profuma di buono, di quell’ingenuità che non ha mai avuto.
    
    Mi sorride e la sua lingua accarezza le mie labbra per un secondo.
    
    La mia mano ora è sul suo sesso; l’accarezzo da sopra le mutandine di cotone; lei abbassa il lenzuolo per scoprirsi e allarga appena le gambe.
    
    Si fa ammirare nella penombra, sorridendo e chiedendomi:
    
    “Che c’è amore?”
    
    Domanda oziosa.
    
    Non rispondo, ma le sfilo le mutandine.
    
    Lei ...
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