1. La scelta di Antonella


    Data: 23/03/2018, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Tradimenti Autore: VVV, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Antonella, ho ventinove anni. Sono sposata da poco con Michele, poco più grande di me. Stiamo provando ad avere figli, il nostro più grande desiderio.
    
    Con Michele il sesso è sempre stato appagante, anche se negli ultimi anni un po’ calato. In fono stiamo insieme dalle scuole superiori, e qualcosa di certo può essersi incrinato.
    
    Avevo sempre notato che in spiaggia gli piaceva accorgersi dello sguardo degli uomini su di me, anche dopo che gli chiedevo se la cosa non gli desse fastidio.
    
    -Sei una bella ragazza, ci credo che ti guardano!
    
    Il ragionamento non faceva una piega, e in effetti sono abituata a farmi guardare…ho una bella quarta di seno e mi tengo in forma facendo sport.
    
    Tutto appunto rimase nei binari della normalità o quasi fino a che vicino a casa nostra non venne ad abitare il signor Manuzio. Un sessantenne molto vispo e operoso, tanto che in pochi mesi divenne il consigliere condominiale, era uno cui piaceva occuparsi di quello che tutti rifuggivano.
    
    Capitava quindi spesso che venisse a suonare al nostro campanello, per risolvere piccole incombenze condominiali. L’arrivo degli elettricisti, un controllo ai balconi, la spazzatura. Piccole cose. Una sera Michele lo invitò ad entrare, stavamo io e lui bevendo un prosecco sul divano e chiese al signor Manuzio se ne volesse un po’. Lui accettò e ci trovammo tutti e tre sul divano a sorseggiare vino e chiacchierare. Notai che l’occhio, abbandonato con l’alcol l’atteggiamento formale ...
    ... dell’inizio, gli cadeva spesso sul mio seno. Guardavo Michele, che se la rideva sornione. Lo sapeva anche lui. Quando il signor Manuzio se ne andò via mi prese la canottiera e la abbassò, iniziando a leccarmi le tette. Era molto infoiato.
    
    -L’hai fatto morire quel vecchio.
    
    -Michele, sei il solito porco.
    
    -Ora si starà segando pensandoti.
    
    -Ma cosa dici, non sono mica tutti depravati come te.
    
    Ma pensavo diversamente, gli occhi dei maschi ormai li conosco, e quelli del signor Manuzio erano gli occhi di chi voleva prendermi.
    
    Ci incontrammo altre volte, alcune con Michele, altre mentre ero da sola. Continuava a guardarmi, io non mi sottraevo, e anzi quel gioco mi stuzzicava un poco, dovevo ammetterlo. Inoltre il lasciapassare di Michele mi dava l’assoluzione, stavo in fondo proseguendo il nostro gioco.
    
    Gli raccontai una sera di aver incontrato il signor Manuzio nelle cantine, e subito Michele mi chiese dettagli.
    
    -Ma guarda che non è successo niente.
    
    -Come eri vestita?
    
    -Jeans e magliettina.
    
    -Avevi le tette in vista?
    
    -Non particolarmente.
    
    -E lui te le guardava?
    
    -Ma no…non credo.
    
    -Dimmi la verità.
    
    -Forse.
    
    -Poi cosa è successo?
    
    -Ma niente, te l’ho detto. Lui ha finito di spiegarmi i lavori che avrebbero dovuto compiere gli operai e siamo risaliti insieme.
    
    -Avete preso l’ascensore insieme?
    
    -No, sono salita a piedi e anche lui.
    
    -Davanti o dietro di te?
    
    -Ma non lo ricordo! Dietro, forse.
    
    -Si sarà goduto il tuo bel culo.
    
    -Non ...
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