Racconto di una madre
Data: 30/11/2019,
Categorie:
Tabù
Masturbazione
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... domandato sfilandomi a mia volta l'accappatoio e sistemandomi al suo fianco.
Non lo so, fai tu.
E così ho cominciato a giocare col suo corpo perfetto, dapprima carezzandolo dappertutto, poi dandogli dei piccoli baci e infine leccandolo tutto dalla testa ai piedi.
Gli ho leccato le gambe, le ginocchia, il petto, la pancia, la schiena, le spalle. Gli ho infilato la punta della lingua nelle orecchie e gli ho leccato gli occhi, il naso, le labbra. Gli ho messo la lingua in bocca e ne ho leccato l'interno; gli ho leccato i piedi e le mani.
Poi l'ho fatto inginocchiare davanti a me e gli ho finalmente fatto ciò che lui desiderava e non osava chiedermi.
Gli ho scoperto la cappella e gliel'ho leccata, succhiata, gliel'ho lavorata di lingua e di labbra fino a quando non ho sentito il sapore salato della sua bava di cazzo.
Allora mi sono fermata - non volevo farlo già godere - e ho preso a leccargli i coglioni. Li sentii belli pieni e provai un fremito di piacere al pensiero della sua imminente sborrata.
Nel frattempo lui giocava con le mie poppe, mi infilava le dita nelle figa e mi palpava soddisfatto il culo. Lo stavo facendo godere ed ero felice.
Vuoi sborrare? gli ho domandato ad un certo punto.
Non subito. Fammi godere ancora un poco. Posso leccarti la figa?
Ma certo, piccolo, lecca la figa di mamma, leccala quanto vuoi.
Mi fece mettere alla pecorina perchè voleva leccarmela da dietro ed io intuii che gli doveva interessare anche il mio culo. ...
... Infatti, dopo avermela leccata per bene, facendomi godere come una maiala, mi divaricò bene le gambe e tuffò il viso tra le mie chiappe, dedicandosi a leccarmi il buco del culo.
Quando si fu ben saziato delle mie carni riemerse e mi diede nuovamente la testa del cazzo da ciucciare.
Prima di imboccarmelo gli domandai se desiderava che lo facessi godere nelle mia bocca.
Mi parve indeciso.
Preferirei sborrarti sul viso e sulle poppe, disse poi.
Come vuoi tu, piccolo.
Non mi ci volle molto per finirlo a colpi di lingua lungo i bordi della cappella.
Mamma, ci siamo, mi annunciò.
Io peraltro lo avevo già intuito dal flusso della bava che fuoriusciva ormai copiosa.
Mi misi in posizione offrendogli il viso e le poppe e lui si diede da solo gli ultimi colpi puntandomi contro la testa del cazzo.
Vi ho già descritto la sua precedente sborrata, per cui non mi dilungo oltre.
Dico solo che mi annaffiò tutta dalla testa ai piedi, sporcando le lenzuola, il comodino, la testata del letto, il muro. Combinò davvero un casino, reggendosi la mazza a due mani come fosse stato un tubo dell'acqua e schizzando dappertutto.
Quando si fu scaricato si accasciò sul letto e lo feci assistere al lungo ditale che dovetti immediatamente tirarmi.
Dopo un breve sonno ristoratore ed una bella doccia cenammo, e quella notte dormimmo entrambi come due angioletti.
Per qualche giorno Marco, evidentemente soddisfatto, stette buono, ma una sera, sul solito divano, tornò alla ...