Ballata per il mio uccello
Data: 27/11/2019,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Igor Grimorio, Fonte: EroticiRacconti
... lavoro. Sospiro ogni volta felice di aver sfogato in un piacere unico ciò che trattenevo in me.”
“Comunque, adesso ho finito, non preoccupatevi. Forse vi avrò annoiato un po’, o forse vi avrò risvegliato una qualche eccitazione…tant’è! Ecco la mia ballata, dedicata al mio uccello”.
Dopo una brevissima pausa d’effetto, l’uomo iniziò a declamare.
Questa ballata è dedicata al mio uccello, al mio compagno sempre pronto e affidabile, al mio amico che mi tira su nei momenti di solitudine.
Averti accanto quando serve mi dà sicurezza e per questo te ne sarò riconoscente per sempre.
Al mattino sono lieto quando mi svegli sentendo i tuoi movimenti, stufo anche tu di essere costretto tutto il tempo nella tua gabbia.
Allora, per tenerti compagnia e placare la tua impazienza, leggiamo insieme i racconti delle avventure che ti piacciono tanto. Insieme, i nostri battiti accelerano e il sangue pompa nelle vene, e io ammiro il tuo piumaggio che si gonfia ogni volta che orgoglioso sottolinei con un guizzo canoro un passaggio che ti ha esaltato più di altri. So cosa si fa strada dietro la tua espressione di attesa fremente.
E poi sempre insieme a vedere i video dei suoi compagni, intenti indefessi a voli esploratori in caverne buie e bui anfratti. A riempire tronfi di orgoglio i nidi vuoti che ...
... reclamano amore e compagnia.
La mattina presto al sorgere del sole continua con un sano cameratismo tra amici duri, induriti dal vissuto delle storie e delle immagini appena evocate. Eccitati della vita, cantiamo insieme con il becco spalancato.
Mi giro e guardo e vedo lei che sta dormendo. Non ti ha neppure sentito cantare. Non ci ha neppure sentito gioire. Ma come fai, poveretto? Chiuso ancora in questa gabbia, che ti preclude ogni volo!
Ma lei dorme: dobbiamo invano fare silenzio.
Magari stasera gli permetterai di farti accarezzare le piume e poi orgoglioso di gonfierai impettito in attesa di altro amore…
Intanto, però, torniamo al presente e riempiamoci la pancia con la prima colazione. Il caffè non fa per te, ma con gusto sai apprezzare la nutrizione carnale. Bello e fiero risorgi dal tuo nido, e sbecchetti le sbarre della gabbia che ti stanno trattenendo.
Fa male, lo so. Ma è necessario per essere finalmente liberi insieme. E allora ti apro la porta, in un estremo gesto di amore fraterno. E tu apri le ali e spicchi il volo, e copri distanze in pochi centimetri, avanti e indietro, avanti e indietro. E ti esalti, lo vedo, nella tua eccitazione inebriante di libertà.
E vieni da me…
Vieni da me…
Vieni…
Grazie per cantare di nuovo per me.
Mi spruzzi di calda gioia di vivere.