Come 2 sorelle
Data: 29/10/2019,
Categorie:
Tabù
Trans
Comici
Autore: Martina_Trav2018, Fonte: xHamster
Le intrusioni in camera di mia sorella Claudia si ripeterono moltissime volte. Non c'era giorno durante la settimana in cui non sgattaiolassi in camera sua e indossassi perizoma e reggiseno, calze e qualche suo vestitino sexy. La mia doppia vita mi piaceva e mi eccitava. Mi sentivo una ragazza sexy, di più…mi piaceva immaginarmi come una troia sexy, una puttana come quelle che ogni tanto vedevo ai lati della strada mentre tornavo in pullman da scuola. Sì, ero una troia e la cosa mi piaceva. Mi masturbavo ed immaginavo di essere scopata. Mi vedevo messa a pecorina, presa da dietro e immaginavo di godere come non mai. A volte immaginavo di fare un pompino, di succhiare un cazzo e leccarlo bene, riempirlo di saliva ed assaporarlo tra le mia labbra. All’idea mi eccitavo e sentivo il mio cazzo indurirsi come non mai tra le mani; in quel mmento immaginavo di succhiare il mio, di mettermelo in bocca, di sentirne l’odore prima di ingoiarlo. Ricordo che feci qualche tentativo di auto-succhiarmelo ma senza riuscirvi. Ricordo invece benissimo la volta in cui mi sborrai in faccia da sola: mi coricai sul letto ed alzai le gambe fino ad inarcarmi in verticale. Continuai a segarmi mentre lo facevo fin quando sborrai e la sborra mi cadde in faccia. La sensazione di avere un liquido caldo che mi ricopriva il viso fu eccitantissima, aprii la bocca e tirai fuori la lingua come una vera puttanella. Mi guardai allo specchio. Il viso truccato e la sborra che mi colava dalle labbra e dal viso. Ero ...
... bellissima. Nel tempo ero diventata più abile. Mi truccavo il viso, non benissimo, ma per sentirmi una puttana andava bene così. Avevo anche recuperato una parrucca usata anni prima in qualche carnevale. Non avrei mai immaginato che sarebbe potuta essere utile per i miei giochi sessuali.
Un sabato mattina mia sorella entrò con veemenza in camera mia. Io e lei eravamo soli in casa. Io stavo giocando ad un videogame. Claudia il sabato e la domenica rientrava a casa dall’università. Spense il televisore dove stavo giocando. “Ehi! Che cosa fai??” le gridai contro. “Che cazzo fai tu!” rispose lei, e continuò: “Hai rovistato nei miei cassetti! Cosa fai?? Mi rubi le mutande, piccolo pervertito del cazzo!”. Rimasi come di ghiaccio. Negai tutto, dicendo che non sapevo di che cosa stesse parlando. Diventai rosso in viso, sicuramente Claudia se ne accorse. “Dimmi la verità! – continuò lei – Ho trovato le mie cose messe male nel cassetto…e alcune mie mutande erano macchiate! Dimmi la verità o lo dico subito ai nostri genitori!”. Probabilmente durante le mie scorribande non ero stato sufficientemente attento. Avevo cercato sempre di riporre tutto come l’avevo trovato ma evidentemente non ero stato perfetto nel risistemare i suoi indumenti. “No…io…” tentennai. Poi alla fine cedetti: “Sì…le ho prese io…Ti prego! Non dirlo a mamma e papà!”. “Sei un pervertito del cazzo! - rispose lei – Ho sempre pensato che avessi una mente perversa ma prendere la mia biancheria e masturbarti non l’avrei ...