1. Maybellene. Il botteghino (Capitolo I)


    Data: 28/10/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: Lee, Fonte: RaccontiMilu

    Irina è una giovane donna. In realtà è una ragazza.
    
    Ha due grandi occhi castano chiaro, con una leggera sfumatura grigia, soprattutto ai margini dell’iride: una sfumatura che dona una luminosità splendente o un’assenza di vitalità in base ai diversi momenti. Labbra carnose, morbide, di un rosa acceso, che sembrano il coronamento ideale di un piccolo naso dalla forma morbida. I capelli lunghi, lisci, sempre tenuti con attenzione. I seni sodi, grandi quanto basta per non essere trattenuti all’interno della coppa di una mano.
    
    Minuscola, poco più di un metro e 50. Cosce tornite e un fondoschiena sodo, con le natiche che sembrano incasellate da un abile scultore che non volesse far altro che indicare la via tra di loro.
    
    Il cinema sembra chiuso.
    
    Irina è in piedi, dentro al botteghino, dietro alla vetrata, completamente nuda.
    
    Sta parlando con l’uomo alla biglietteria, china sul suo banconcino. Ai bordi delle labbra ha dello sperma che inizia a raddensarsi. Raddensamento che invece hanno avuto altri numerosi schizzi sul viso. I capelli, in alcune ciocche, sono addensati in modo appiccicoso e sono completamente scarmigliati. Tutto il suo corpo è ricoperto da uno strato biancastro tendente al giallognolo pallido, che va via via rinsecchendosi. Il suo fondoschiena è esposto, completamente, vista la posizione che tiene, con i gomiti posati sul tavolo del bigliettaio e la schiena incurvata che disegna una linea di offerta verso il suo culo, i cui glutei sono rossi, con ...
    ... alcuni segni di lividi violacei. La mano di lei, mentre parla, scivola alla patta del bigliettaio, abbassando la cerniera. L’uomo abbassa i pantaloni e lascia il sesso non del tutto duro in bella vista. Lei lo carezza e poi lo afferra alla base, iniziando a masturbarlo lentamente, come se fosse un’operazione ordinaria. Doverosa.
    
    Dietro di lei un altro uomo ha i pantaloni abbassati e con le mani aperte le dilata le natiche più di quanto già non lo siano, osservando l’orifizio devastato di Irina, enorme e aperto, che pulsa al ritmo del respiro della giovane donna di fronte agli occhi dell’osservatore.
    
    Lentamente avvicina il proprio sesso e lo infila di colpo all’interno. Irina socchiude gli occhi e stringe, istintivamente, con forza il sesso dell’uomo alla biglietteria, che poco prima stava massaggiando. Stringe i denti. Dalla vagina colano due enormi rivoli di sperma denso e raggrumato, il cui suono al contatto a terra rimbomba nell’ambiente, assieme a una bestemmia dell’uomo dentro lei. L’uomo dietro di lei estrae il sesso insozzato di sperma altrui, schifato.
    
    “Senti, puttana, molla quello e pulisci prima il mio, che sei arrivata al punto da fare veramente schifo”.
    
    Irina è frastornata e fatica a muoversi. L’uomo dietro di lei la prende per i capelli. Il corpo di lei non si irrigidisce. Si muove come un corpo molle. Si ritrova con il volto nella direzione opposta, inginocchiata a cosce larghe, in un’istintiva posizione di necessario e improvviso bilanciamento. L’uomo ...
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