Le mie storie (81) prima parte - Racconti Erotici

Le mie storie (81) prima parte

... per lavoro, vi assicuro che è solo apparenza, in realtà è una donna segnata, e terribilmente professionale.

Le parole di mia madre su di lei, sono state le solite: minigonne, camicette scollate, scarpe con il tacco. Dopo qualche minuto di critica, assolutamente insensate, ho capito che avrei dovuto trovare le mie risposte altrove, ovvero parlando con mio fratello che sarebbe sceso a Napoli qualche giorno dopo. Così, la mia curiosità ha dovuto attendere un po', ma quando ci siamo seduti sul divano, a casa mia, il racconto che mi ha fatto mio fratello mi ha ripagato dell' attesa. Allertato dalle mie parole (dopo il weekend napoletano), ha cominciato a fare più attenzione a comportamenti del figlio. Sul cellulare nessuna traccia di porno nella cronologia, un paio di foto di attrici in topless, e calcio, solo solamente calcio. Il giorno di Pasqua, è stato quasi sempre con la cugina, ma i suoi sguardi non erano maliziosi, (e qui mi ha fatto un riferimento a quando era giovane lui, e guardava ogni essere femminile). Hanno quasi sempre parlato di musica, e quando lei lo prendeva in giro chiedendogli di eventuali fidanzate, lui arrosiva e si arrabbiava. Mentre però, non ha guardato la cugina , in compenso ha guardato la zia eccome. Infatti, fra nostre risatine reciproche, mi ha detto che, a Pasqua, Lina (la cognata), aveva una camicetta piuttosto stretta, ed i suoi occhi non si allontanavano dal decolletè della zia. Tanto che, quando lei gli ha chiesto aiuto per lavare i piatti, ...

... lui subito si è fatto avanti. Il giorno dopo, quando sono andati fuori a pranzo, lui in macchina si è seduto "volutamente" vicino a lei, e mentre mio fratello guidava, dice che dallo specchietto ha notato il viso del figlio particolarmente rosso. L'ultima annotazione è stata che la notte di Pasquetta con la scusa di stare con la cugina, ha dormito nella stanza (erano in un agriturismo) anche della zia e che la cugina è tornata tardi in camera visto che aveva passato con delle amiche incontrate sul posto.

Insomma le investigazioni continuavano, secondo mio fratello, il figlio non era poi così addormentato come sembra, anche se naturalmente non aveva scoperto ancora niente. La mamma aveva trovato nel cesto di panni sporchi qualche mutanda un po' impiastricciata, ma tutto nella norma. Così raccolte queste altre indicazioni, 1 mattina me ne sono andata a Roma (con la scusa di incastrare del lavoro), e dopo essere andata a prenderlo a scuola, ce ne siamo andati a mangiare al ristorante.

Dopo i soliti convenevoli, ho cercato di prenderla alla lontana, chiedendogli se avesse più avuto quei dolori al basso ventre. Fortunatamente mi ha risposto che tutto andava bene. Poi sempre in maniera leggera gli ho chiesto delle compagne di classe, e se ce ne fosse qualcuna che gli piaceva. Lui, come potevo immaginare, ha detto che in 3ª media, la ragazzina guardano già quelli delle superiori per cui, tranne qualche simpatia niente di niente. Infine, ormai scoraggiata quasi del tutto, ho ...