Emma, la vicina
Data: 27/10/2019,
Categorie:
Etero
Autore: QwertyBoySeven, Fonte: EroticiRacconti
Sono QwertyBoySeven ed ho deciso di scrivere qui alcune delle avventure avvenute in questi anni. Non sono racconti fantasia, ma semplici storie di vita vissuta che scrivendo ricordo e tengo vive.
Da qualche tempo viveva, accanto a me, Emma, l’ex compagna di un mio conoscente. I due si erano lasciati qualche anno dopo la nascita del figlio e, mentre lui si era rifatto una vita altrove, lei era rimasta in paese con il bambino. Mamma sigle, di 35 anni, magra, capelli neri, una terza scarsa, braccia tatuate e un look tendente al dark.
Il nostro rapporto si era sempre limitato a un semplice saluto quando ci incrociavamo fuori casa o per strada e nulla più.
Durante la prima ondata, quando ci trovavamo tutti barricati in casa, capitò, da un terrazzo all’altro di vedersi, salutarsi e, per ingannare il tempo e mantenere un minimo di capacità a socializzare, di scambiare quattro chiacchiere. Così mi raccontò di essere disoccupata da qualche mese e di come il figlio si trovasse dal padre, bloccato dal lockdown pandemico. Io le raccontavo come quel momento non fosse diverso dalla mia routine “normale”, visto che lavoravo da casa anche prima che si diffondesse lo smart working, vivessi solo e che di mio, non ero proprio incline alla movida. Il nostro incontrarsi divenne, con il passare dei giorni, sempre meno un caso e sempre più un appuntamento fisso.
Non so voi, ma io personalmente, durante la quarantena avevo gli ormoni a mille e l’astinenza sessuale mi portava a ...
... “scandagliare” quotidianamente Tinder, approcciare via Instagram e, naturalmente, a fantasticare sulla mia vicina.
Quando ricominciammo ad avere più libertà, proposi ad Emma di uscire a fare due passi vicino casa, così da chiacchierare e ricominciare ad assaporare una libertà mancata per mesi e mesi. Lei accetto subito la proposta e, qualche minuto dopo, ci trovammo in giardino. Aveva un paio di quei pantaloni aderenti che valorizzavano il suo lato b e una felpa, ma per l’effetto che mi fece era come se si fosse presentata in intimo.
Da quel giorno e per qualche giorno, il nostro divenne un appuntamento giornaliero e il nostri discorsi divennero sempre più intimi, fino al toccare l’argomento sesso. Li mi disse che anche a lei pesava l’astinenza ma che non voleva assolutamente trovare qualcuno, delusa dalle ultime esperienze avute.
Mi feci coraggio e, mentre stavamo rincasando e prima di salutarci, ottenuta ormai una certa confidenza le dissi “se vuoi, in amicizia, potremmo fare qualcosa io e te. Senza risvolti sentimentali. Senza aspettarci nulla. Solo per alleggerire il periodo.”, lei inizialmente lo prese come uno scherzo, poi cercò di sviare il discorso visibilmente imbarazzata. Il girono seguente, durante l’ennesima passeggiata, riportai il discorso sul tema sessuale e rifeci la proposta, cambiandola leggermente in: “peccato tu non voglia, altrimenti potremmo fare qualcosa io e te. Senza risvolti sentimentali. Senza aspettarci nulla. Solo divertimento per alleggerire il ...