Degradazione (seguito di schiava anale)
Data: 26/10/2019,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: MasterBg, Fonte: xHamster
Mi ero ripromesso di non chiamarla più, erano passate un paio di settimane dall'ultima volta, in cui l'avevo sfondata in ogni dove con i miei due amici, ma le due tipe che mi erano passate tra le mani subito dopo di lei, erano state una delusione. Due fighe di legno da primato, bellissime esteticamente, ma in quanto a goduria sessuale, praticamente zero. Lei, nel frattempo, non aveva fatto altro che scrivermi messaggi, sempre più sul disperato andante. Negli ultimi si dichiarava disposta a sottostare ad ogni mio desiderio sessuale, anche il più umiliante, bastava che tornassi con lei. Visto che il mio cazzo aveva risposto positivamente, a leggere quelle parole, mi era quasi venuta voglia di chiamarla. Ma non lo avevo fatto, per una questione di orgoglio.
Il giorno dopo, però, ci fu una sorpresa. Suonarono alla mia porta, aprii senza rispondere, come facevo sempre, e sulla soglia c'era lei, vestita con un impermeabile corto, lungo fino a sopra il ginocchio. Appena aprii la porta, lo spalancò, facendo bella mostra del suo corpo nudo. La feci entrare, e subito dopo la soglia, lei lo fece cadere a terra, si inginocchiò a terra, con gli occhi imploranti, affamati, pieni di urgenza, mi slacciò i pantaloni e prese possesso del mio cazzo nella sua bocca in un unico movimento. Non so da dove fosse spuntata questa voracità, solitamente subiva in modo passivo le mie voglie, ma il pezzo di acciaio che avevo tra le gambe era la prova che il suo atteggiamento veniva apprezzato. Continuò ...
... a pompare per diversi minuti, voleva farmi venire, ma non ci riusciva, e più si impegnava, e meno ci riusciva. Ho un perfetto controllo del mio cazzo, se non voglio, non vengo, anche se mi si attacca una pompa idrovora. Quasi alle lacrime, lo prese in mano e mi masturbò con una violenza inaspettata. Anche così, non riusciva a farmi schizzare. Allora si fermò, gli occhi lucidi, e con una voce tremante mi pregò di venire. Io non le risposi, la sollevai da terra, la posi a pecorina ed a freddo, senza lubrificare nulla, la inculai a fondo. Lei emise un grugnito ed un mugolio, sentii le lacrime di dolore sgocciolare sul pavimento. Eccitato dalla sua pompa infinita, e dalla sua masturbazione brutale, decisi di lasciarmi andare dopo un paio di minuti. Rilasciai un clistere di sborra nel suo culo aperto, mentre le afferravo i piccoli seni. Subito dopo mi tirai fuori, la girai e le feci leccare il cazzo, ricoperto di sperma, finchè non fu lindo, e di nuovo pronto. Lei lo guardò come si ammira un mito, lo prese nuovamente in bocca durante un lungo pompino, poi toccò di nuovo a me, e questa volta toccò alla figa, zuppa, fradicia, un lago di umori, a soddisfare il mio palo. Quando le schizzai dentro il mio sperma, lei venne come un'ossessa, in preda a spasmi muscolari che le fecero strizzare il mio cazzo dai suoi muscoli vaginali. La cosa fu così piacevole che le sborrai dentro ancora. Di nuovo, mi pulì il cazzo dai suoi umori e dal mio sperma. Prese l'impermeabile, lo indossò, mi baciò ...