1. Le misure contano


    Data: 19/03/2018, Categorie: Etero Autore: Liana Amaretti, Fonte: EroticiRacconti

    Mettetevi il cuore in pace maschietti, le misure contano.
    
    Non so come ho fatto a mettermi in una situazione del genere, ma si che lo so, sto mentendo a me stessa. .
    
    Però sono qui per lavoro, ho preparato una presentazione da urlo e domani devo esporla ad una commissione.
    
    Perché non me ne sono stata in camera a rilassarmi, c’è pure l’idromassaggio, è vero che rilassante come schiuma, candele e musica non c’è nulla.. invece no, me ne vado al locale di sotto, un posto gestito da marocchini, odore di te alla menta e solo uomini.
    
    Il bagno era orrendo, e la porta lascia uno spiraglio, uno degli addetti alla cucina lo sapeva benissimo, ci passerà le giornate .. e pure le nottate..ovviamente non poteva lasciarsi scappare una gazzella del mio calibro.
    
    In realtà sono un tipo abbastanza normale, non particolarmente espansiva e forse un po’ tirata, ma con un fisico col quale mi trovo bene, ho sicuramente un bel culo, si capisce anche se non ostento troppo..eppoi non mi faccio troppi problemi, sessualmente intendo,non devo rendere conto a nessuno.. Direi che in generale sono soddisfatta di come sono al mondo.
    
    L’ho visto, ha visto che l’ho visto , non voglio passare la serata dentro questo bagno, esco, chissenefrega di quel morto di fame, che ci si faccia pure le fantasie .
    
    Non è rimasta molta gente, anzi, se escono quei due che chiacchierano col cassiere, sarà il figlio o un nipote del proprietario, resto solo io. Infatti.
    
    Lo spione strofina un bicchiere e si ...
    ... avvicina , è uno sfigato ma ha un bel naso..
    
    Non dovrei mettere vestiti corti e poi andare in certi ambienti..ma io metto quello che mi pare, che si fotta, eppoi sono stata in Marocco già tre volte e la gente è carinissima, insomma sia di dove sia, questo uomo sta sbavando.
    
    Ma io lo sto pensando, lo sto pensando anche troppo, eppoi i due se ne sono andati e l’orsacchiotto alla cassa è sparito.
    
    Ha un odore forte. Mi conosco.
    
    Sono la solita, mi parte un pensiero e mi bagno.
    
    Meriterei che questo bel naso adesso venisse e semplicemente mi cacciasse perché deve chiudere.
    
    Quello invece non mi considera nemmeno, si fa per dire, e chiude a tre quarti la serranda di questo garage/ristorante/tea room alla menta. Con me dentro.
    
    Io metto una faccia indignata e mi piego ad alzare la serranda. mi piego e lui non mi resiste, appoggia una mano sul mio fianco, mi piace e lo sente subito, in un attimo fa scivolare sotto il vestito le sue dita. Io non mi alzo, un segnale che credo capirà.
    
    Afferra dal bancone a lato una bottiglietta d’olio, mi alza il vestito, abbassa le mie mutandine da teenager fino a mezza gamba e mi cosparge il buchino più stretto .
    
    Lo tira fuori e cosparge d’olio il suo bellissimo e mio Dio, grandissimo cazzone, ho sbirciato, è enorme. Almeno io non ne avevo mai visti così. Sto gocciolando, sottrarsi è impossibile. Vado avanti.
    
    È partito di testa, è un animale ora.
    
    Ha una tattica raffinata però, appoggia la sua punta untissima al mio buchetto, mi ...
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