Oltre quella parete
Data: 23/10/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Jacob, Fonte: RaccontiMilu
... trovandolo macchiato di qualche gocciolina di sangue.
Il dolore però era passato. Una volta rialzatasi, si era sentita finalmente donna, completa, viva, uguale alle sue compagne di classe, tutte già esperte, molte delle quali avevano perso la verginità già da qualche anno, altre che cambiavano un ragazzo alla settimana. Ora anche lei era come loro, non più vergine, ora anche lei aveva trovato un modo per assecondare le proprie pulsioni sessuali. Un modo che non implicasse l’essere sola sotto le coperte, o chiusa in bagno.
Da quella prima volta, aveva iniziato a frequentare il locale a luci rosse con regolarità. Il fatto che si trovasse all’altro capo della città, rispetto al suo quartiere, aveva reso la cosa più facile. La probabilità di incontrare qualcuno che la conoscesse, erano ridotte, a ciò contribuiva anche il caos che circondava, ad ogni ora del giorno, la piazza antistante la stazione ferroviaria, oltre la quale, si trovava ilRed Bunny.
Quando il mondo era oltre quella parete, Valeria smetteva di sudare, di tremare, di sentire le parole morire in gola, ogni volta che cercasse di attirare l’attenzione di un esponente dell’altro sesso. Quando cercava di apparire simpatica, si sentiva ridicola, se sorrideva ad un ragazzo, aveva l’impressione che il viso diventasse una grottesca maschera teatrale. Da sempre, osservando le altre ragazze flirtare, si sentiva inutile, fuori posto, quasi un essere asessuato.
Camminando per strada, osservava più le donne che gli ...
... uomini, e non perché avesse tendenze lesbiche. Osservava le forme femminili sognando appartenessero al proprio fisico, per attirare l’attenzione degli uomini. Avrebbe voluto avere un bel seno da esporre con una scollatura, un culo alto, sodo e rotondo. Invece no, lei possedeva un corpo di un metro e settanta per cinquantacinque chili scarsi, e non aveva alcun problema con il cibo, anzi gli piaceva, l’appetito non le mancava per niente, mangiava in abbondanza, senza però riuscire a mettere su un solo grammo di grasso.
* * *
Ora il mondo, era oltre quella parete. L’unica cosa che sporgeva ed entrava a far parte del mondo di Valeria, era il membro, di notevole dimensioni, di un uomo di colore che usciva dal buco nella sottile parete. Nel vederlo la ragazza non aveva resistito, aveva iniziato ad accarezzarlo con una mano. L’altra era corsa a sbottonare i pantaloni infilandosi nelle mutandine, per iniziare a titillarsi le labbra umide e il clitoride.
Succhiava con veemenza l’asta scura, cercando di bagnarlo il più possibile con la propria saliva. Lo massaggiava, leccava e mordicchiava. I pantaloni e le mutandine erano sul pavimento, tra le cosce i fluidi colavano copiosi. Appoggiando le mani ad una sedia, si piegò a novanta gradi, con una mano accompagnò il glande sulle sue grandi labbra aperte per accogliere il membro turgido. Iniziò a muoversi con foga, accogliendolo nella sua femminilità.
Sentiva le contrazioni dell’uomo dall’altro lato, che per lei in quei momenti ...